Fuda e Vestito: vi chiediamo di cambiare l’Assemblea dei Sindaci
di Antonio Larosa e Giovanni Maiolo
Ancora una volta, l’Assemblea dei Sindaci della Locride rappresenta plasticamente la sua conclamata inconsistenza e la sua attuale inutilità.
La manifestazione di 3 giorni a Roma non ci sarà: non se ne ravvisano le condizioni, manca completamente la condivisione di un’idea comune e la voglia di ragionare collettivamente dinanzi al governo nazionale. Perchè nella Locride, ahimè, la politica è merce rara come i diamanti più preziosi al mondo.
La Locride deve farsi sentire, andiamo a Roma con grande volontà e determinazione: questo il proclama della riunione dei sindaci di qualche settimana fa, proclama al quale in alcun modo abbiamo voluto abboccare (leggi QUI).
Ieri sera, a Siderno, la conferma empirica del nostro assoluto scetticismo: solo 17 sindaci presenti (su 42 comuni rappresentati), l’assenza di Imperitura e Strangio (i vertici dell’Assemblea), la convinzione che dal 3 al 5 Maggio non vi potrà essere alcuna tappa romana (andare da chi? a dire cosa? con quali parole d’ordine?).
Le urgenze sociali ed economiche della Locride possono attendere, prima i sindaci devono mettersi d’accordo e garantirsi i rispettivi equilibri amministrativi. Ognuno, diciamolo con spietata franchezza, ha il suo minuscolo orticello da curare.
Bisogna azzerare tutto e ricostruire dalle fondamenta. Serve un progetto comune, con poche e realistiche idee-forza che valgano davvero lo sviluppo del territorio. Servono protagonisti nuovi, progetti nuovi, pratiche nuove.
Non si parte dall’anno zero, anche perchè di intuizioni e di programmi validi ve ne sono stati molti in passato. Il problema è declinare la propria progettualità in modo radicalmente rinnovato, con più lungimiranza politica e con più rigore intellettuale. Scommessa su un turismo sostenibile e non di massa, sviluppo dei beni archeologici, investimenti su un’agricoltura di qualità e ripresa della piccola manifattura artigianale, costruzione di adeguate infrastrutture fisiche e tecnologiche, dotazione di servizi pubblici e sociali semplicemente adeguati: da fare vi è molto, senza dover inventare nulla se non la razionalità di un serio programma condiviso dalle energìe positive del nostro territorio.
Ci rivolgiamo, quindi, ai sindaci delle due Gioiosa, Salvatore Fuda e Domenico Vestito. Ci rivolgiamo a loro perchè individuiamo nelle personalità e nelle pratiche politico-amministrative che li contraddistinguono quella “consistenza” che sola può dare un futuro alla Locride e anche alla sua Assemblea dei sindaci.
Assumete l’iniziativa, anche in rappresentanza di quell’Unione dei Comuni della Valle del Torbido che rappresenta l’unica innovazione politica prodotta negli ultimi anni nella Locride. Rompete lo “status quo”, la conservazione attuale serve solo a mantenere la “vetrina” di qualcuno. Abbiate il coraggio di proporre un reale cambiamento all’interno dell’Assemblea, anche a costo di dovervi scontrare politicamente con qualche collega o di essere etichettati come presuntuosi.
Noi siamo qui, continueremo a insistere su questi temi con la sfrontatezza che ci piace usare nel nostro agire quotidiano: lo faremo anche perchè continuiamo a credere nella potenza della buona politica. Nelle capacità di una classe dirigente preparata e coraggiosa (se riusciamo a costruirla). Persino in questo territorio disgraziato e desolante – ma da noi ostinatamente amato – che chiamiamo Locride.