Riflessione sull’Amministrazione Riccio e sulla politica cauloniese
Non ho mai nascosto la mia stima e il mio sostegno (critico) al Sindaco Riccio così come non ho nascosto la delusione maturata da cittadino e da elettore di fronte ad una esperienza amministrativa che non mi appare esaltante.
Credo che su questi ultimi quattro anni di amministrazione il centro sinistra cauloniese (se esiste, perché sembra più una somma di personalismi intercambiabili in base alle esigenze) dovrà riflettere per comprendere cosa non abbia funzionato.
Sarebbe ingeneroso negare gli sforzi e l’impegno del Sindaco e di alcuni amministratori eppure nonostante determinati risultati importanti (dal Sindaco rivendicati in una lettera a Ciavula che si può leggere cliccando QUI) l’esperienza nel complesso non appare brillante.
Credo che pesino molto le singole esperienze personali degli amministratori e soprattutto la loro storia politica. E’ chiaro che soggetti cresciuti politicamente nelle sedi dei partiti o all’interno di esperienze civiche o di movimento in cui il confronto e il dibattito forgiano le personalità e le idee sono portatori di nuova linfa ideale e materiale a qualsiasi progetto politico. Chi conosce la politica dai talk show televisivi avrà molto meno da offrire alla collettività. E da questo punto di vista, con tutto il rispetto necessario per le storie personali di ognuno, al Sindaco Riccio probabilmente è mancato in parte il “materiale umano” con cui costruire un’altra storia amministrativa ed un’altra narrazione rispetto a quella attuale.
Dal Partito Democratico, unica realtà partitica solidamente esistente nel nostro contesto comunale, non è arrivata all’amministrazione comunale alcuna spinta politica reale, nessuna idea innovativa, poche proposte ma molti contatti coi piani alti del partito e della Regione Calabria, che sono serviti a fare galleggiare l’esperienza amministrativa in assenza di altro.
La società civile cauloniese, che pur si traduce a volte in un interessante ma ancora embrionale associazionismo, non ha mai levato la sua voce, frammentata da logiche culturali sbagliate per cui l’interesse del singolo e della propria famiglia viene prima dell’interesse collettivo, quindi meglio agire individualmente sul politico turno per ottenere un favore che organizzarsi come entità molteplice a sostegno di battaglie più ampie. L’indignazione dei cittadini troppo spesso corre su facebook (e a volte sulle pagine di Ciavula) e lì si esaurisce frequentemente in maniera sterile.
L’opposizione ha stimolato la maggioranza ad intermittenza e non sempre nel migliore dei modi: dapprima con urla da conflitto civile (che non costruiscono nulla ma servono solo a deteriorare il consenso di chi amministra, strategia legittima di ogni minoranza) e poi col silenzio totale in vista della ridefinizione delle posizioni per le prossime elezioni (ad oggi e da alcuni mesi Caulonia di fatto non ha alcuna opposizione).
Oltre alle idee e alla qualità degli amministratori la spinta dei partiti/movimenti/società civile così come quella dell’opposizione sono fondamentali per stimolare e correggere le eventuali mancanze di chi amministra. Secondo questa mia non esaustiva chiave di lettura, in modi diversi tutto questo è mancato.
E’ sacrosanto contestare chi amministra, è diritto e dovere di ogni cittadino, ma ognuno di noi per essere un cittadino responsabile dovrebbe fare molto di più. Quando una comunità non riesce a crescere e migliorarsi è comodo attribuire responsabilità a chi la rappresenta ma le responsabilità sono sempre condivise.
Ciavula è nata proprio con l’intenzione di stimolare il dibattito e per dare spunti ad un’opinione pubblica in larga parte atrofizzata in posizioni precostituite (io sostengo il tale medico contro quell’altro medico perché è il mio dottore di fiducia oppure sostengo tizio contro caio perché è mio parente o amico, prescindendo dalle proposte progettuali e programmatiche che spesso non ci si scomoda nemmeno a discutere tanto non interessano a nessuno) e non so quanto ci siamo riusciti, anche a noi tocca fare una feroce autocritica consapevoli che provando ad offrire sempre spunti nuovi e il più possibile interessanti a volte siamo caduti nel vizio della polemica fine a se stessa.
Non voglio in questa sede entrare nel merito del contenuto della lettera che il Sindaco Riccio ci ha inviato ma mi tocca però replicare ad alcune affermazioni che trovo ingiustificate.
E’ vero che né da parte di Riccio né da parte di altri esponenti dell’amministrazione comunale in carica è mai stato puntato il dito contro Ciavula. E infatti non lo abbiamo mai detto.
La riflessione di base che mi ha spinto a scrivere il pezzo è semplice: ho constatato che i nostri redattori di Gioiosa hanno spesso parole di elogio per l’Amministrazione di Salvatore Fuda, mentre sulle nostre pagine relative a Caulonia prevalgono le lamentele. Infatti ho scritto testualmente: “Lo ammetto da direttore di Ciavula: a volte sembra quasi che questa testata abbia un intento persecutorio nei confronti dell’amministrazione cauloniese. Ma così non è.”.
Ho semplicemente riconosciuto qualcosa di evidente per tentare, dal mio punto di vista, di spiegare che da parte nostra non esiste alcuna intenzione di mettere in cattiva luce l’amministrazione di Riccio.
Se questo significa che “ce la cantiamo e suoniamo” pazienza, a quanto pare sono in migliaia ad ascoltare e a contribuire a questo canto non solo leggendo Ciavula ma anche inviandoci continui commenti e segnalazioni.
Vorrei anche rispondere a quanto affermato dal Sindaco: “Così come è anche giusto attenzionare le problematiche guardandole con la stessa ottica: la spazzatura buttata a terra vicino ai cassonetti vuoti non può passare a Caulonia come un segno di incapacità amministrativa ed in un altro Paese come un segno di inciviltà della gente! Capita spesso di vedere foto molto simili di degrado vicino ai cassonetti ma con commenti diversi: inciviltà della gente se ciò accade in altri paesi, degrado ed incapacità dell’amministrazione a pulire il paese se ciò accade a Caulonia.”.
Vorrei ricordare al Sindaco e ai lettori un pezzo della Carcarazza infame, dal titolo esplicito: “Vorrei conoscere certe merde cauloniesi…” (QUI), in cui, senza giri di parole come suo solito, scriveva: “Per tutta l’estate mi sono divertita a cercare resti commestibili tra i rifiuti in giro per Caulonia, ce n’erano davvero tanti e dovunque (QUI) e (QUI). E la mia amica Ciavula pubblicava le segnalazioni dei lettori sempre più infuriati per l’incapacità di gestire un servizio vitale come la raccolta dei rifiuti. Ho visto e letto l’indignazione sacrosanta dei cittadini. Ho temuto che qualcuno andasse al Comune coi forconi a protestare.
Poi l’estate è passata, i turisti ripartiti e la mole di spazzatura prodotta è tornata a livelli gestibili. Il disagio è passato. Eppure ti ritrovi a volare sopra l’Allaro e a vedere quello che Alfredo Piscioneri ha documentato (QUI), vagonate di rifiuti abbandonate lungo la sponda del torrente e pensi che è davvero facile prendersela con il Sindaco e con gli amministratori, è facilissimo indignarsi per quello che fanno o non fanno gli altri ed è altrettanto facile ignorare la propria inciviltà. Non ho visto chi è la MERDA che porta lì i rifiuti, ma credo che le MERDE siano più di una.
Una cosa vi posso garantire, se vi becco che lo rifate, quant’è vera ‘a timpa di ciavuli, vi scacazzo in testa.”.
Il politicamente corretto non è il tratto distintivo della nostra Carcarazza ma la chiarezza si. E qui è molto chiaro che quando i cassonetti restano pieni per giorni non si può attribuire la responsabilità ai cittadini, ma quando qualcuno riempie di elettrodomestici e rifiuti le sponde dell’Allaro e dell’Amusa la colpa è sicuramente dell’inciviltà di chi lo fa. E questa “Carcarazza” non è di certo l’unico caso, ma vi risparmio altri rimandi. Non usiamo due ottiche differenti, ma da un lato c’è un comune che ha avviato la raccolta differenziata e che dà lavoro a gente del posto per la raccolta dei rifiuti e dall’altro un comune che la differenziata non la fa. Mi sembra un dato di fatto oggettivo.
Questa sera si riunirà il Consiglio Comunale, evento raro negli ultimi tempi. La sala del consiglio raramente si riempie di pubblico ed è anche comprensibile. Le discussioni tra consiglieri sono meno entusiasmanti di una partita di cricket. Guardare un criceto che corre sulla ruota di solito è anche più intellettualmente stimolante che assistere ad una seduta consiliare. Però anche da questo passa la sfida tra un paese rassegnato, che si affida a qualcuno al momento del voto delegando totalmente l’interesse del proprio paese, ed un cittadino responsabile che partecipa, si informa e propone. Dall’impegno personale e dal senso di responsabilità verso tutto ciò che è collettivo passa la differenza tra una comunità indolente ed una cittadinanza attiva. I passi avanti che Caulonia farà non dipenderanno solamente da chi conquisterà più voti tra un anno, ma dall’impegno di tutto il paese.
Anche dal tuo.