GIOIOSA IONICA, PROCESSO NEW BRIDGE: DA NY L’INFILTRATO PARLA DI UN FINANZIERE CORROTTO

GIOIOSA IONICA, PROCESSO NEW BRIDGE: DA NY L’INFILTRATO PARLA DI UN FINANZIERE CORROTTO

Jimmy, nome in codice dell’agente Fbi infiltrato nelle maglie della ‘ndrangheta italo-americana, ieri, in teleconferenza con il Tribunale di Locri, ha raccontato i dettagli dell’operazione New Bridge e il viaggio da New York con la famiglia Gambino a Gioiosa Ionica con la famiglia Ursino.

Jimmy è stato ascoltato come testimone nel processo che si sta celebrando a Locri nei confronti di 12 imputati accusati a vario titolo di far parte di associazioni mafiose finalizzate allo spaccio internazionale di stupefacenti.

L’agente dell’Fbi, sollecitato dalle domande del Sostituto Procuratore della Dda di Reggio Calabria Simona Ferraiuolo, ha ripercosso le indagini iniziate in America nel 2011 nei confronti di un soggetto ritenuto vicino alla famiglia Gambino di New York. Jimmy ha raccontato di essere stato presentato ad un certo Lupoi, anch’egli indagato in questa inchiesta ma la cui posizione è trattata in un altro processo, al quale avrebbe proposto di riciclare denaro sporco proveniente dal traffico di armi e di droga. Da quel momento i rapporti tra i due si stringono, tanto che l’agente sotto copertura presto conoscerà anche Antonio Nicola Simonetta, suocero di Lupoi e imputato in questo processo.

Porto di Gioia Tauro

Porto di Gioia Tauro

Durante la teleconferenza l’infiltrato Jimmy ha raccontato di come Lupoi avesse scelto un canale preferenziale per far viaggiare la droga e farla giungere al Porto di Gioia Tauro dove, un agente della Guardia di Finanza corrotto gli avrebbe garantito la riuscita dell’affare. Jmmy ha poi spiegato del suo viaggio in Italia. Partito il 21 luglio 2012, Lupoi lo avrebbe raggiunto il giorno dopo. I due si sono incontrati e Jimmy ha consegnato a Lupoi tre mila dollari per prendere una macchina a noleggio e un cellulare con scheda prepagata. Il 23 luglio, l’agente è sceso in treno a Reggio Calabria insieme a Sonny, un altro agente dell’Fbi.

L’informatore ha riferito al Pm poi, di aver appreso da Lupoi di alcuni soggetti legati alla ‘ndrangheta, di cui uno appartenente alla famiglia Ursino di Gioiosa Ionica, che sarebbe stato in quel momento il boss in carica poiché il padre era in galera. La testimonianza esame dell’agente sotto copertura riprenderà il 31 marzo.

L’indagine New Bridge, nata nell’ambito del protocollo Pantheon, siglato tra Stati Uniti e Italia e che prevede anche lo scambio di investigatori esperti nel contrasto alla mafia, è stata il frutto di un lavoro sinergico tra i due paesi e ha portato al sequestro di 3 kg di eroina e di 5 kg di marijuana e ha coinvolto le province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento e Catanzaro, oltre a una decina di provvedimenti, emanati all’epoca negli Stati Uniti.  

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