Migrante dello sprar di Gioiosa pulisce volontariamente l’area degli Amici di San Rocco
di Vincenzo Logozzo
Giorni fa mi hanno raccontato di un giovane immigrato di colore che di sua iniziativa ha pulito l’area verde degli Amici di San Rocco.
Mi hanno raccontato che lo ha fatto spontaneamente ed autonomamente perchè gli piace sostare in quell’area.
In un momento in cui tutta insieme la popolazione virtuosa sta combattendo gli zozzoni, i lordazzi,gli untori, i frodatori e l’amministrazione assieme agli operatori ambientali stanno lavorando sodo per la estensione della differenziata porta a porta e della eliminazione dei cassonetti sul territorio nonchè di tutte le porcherie conferite illegalmente da quella gentaglia- questa storia mi ha suscitato tanto interesse ed appena ho potuto, ho approfondito per conoscere tutta la storia.
Preciso: non è la eccezione, perchè in effetti la nostra comunità spesso e volentieri -specialmente in questo periodo in cui è indispensabile tanta collaborazione reciproca tra cittadini e cittadini, con le associazioni e le istituzioni per avere il paese pulito- compie azioni di puro volontariato gratuito, sia in forma privata che organizzata con associazioni ed istituzioni.
Ho dunque domandato a persone che frequentano quel posto e mi hanno dato conferma che un immigrato di colore aveva pulito l’area.
Ma sai se lo ha fatto per volontariato spontaneo ?
“Non penso, figurati un immigrato nero che ti fa un lavoro senza chiedere soldi !”
Ho quindi chiesto agli Amici di San Rocco, non ne sapevano nulla
Ho chiesto al Sindaco per sapere se caso mai lo aveva mandato il Comune, no,è stata una azione di semplice volontariato a cui dobbiamo dare seguito di comune intesa.
Visto che nè gli Amici di San Rocco nè il Comune aveva mandato l’immigrato a far quel lavoro di pulizia dell’area, non mi è rimasto altro che chiedere notizie a chi a Gioiosa cura la questione degli immigrati, cioè alla Recosol.
Ho chiesto alla responsabile se erano stati loro a mandare l’immigrato e se era stato fatto a pagamento.
La responsabile della Recosol mi ha risposto che è stato un ragazzo -Aboubacar- accolto nel progetto. E mi ha precisato, dando conferma alle prime notizie che mi erano state date- che “Gli è sempre piaciuto sedersi in quell’area e, quindi, vedendo che non era in condizioni ottimali, ha deciso autonomamente di pulirla…è stato un gesto gratuito e spontaneo”.