La giusta visione del biologico. Al Cinquantennale di Suolo e Salute due agronomi gioiosani tra i più longevi d’Italia
“Il biologico è stato la primavera dell’agricoltura, la scintilla che ha riacceso la luce e risvegliato i campi dal lungo sonno nel quale erano caduti a causa dell’utilizzo massiccio della chimica”. Questo in estrema sintesi il messaggio della lettura con cui Ivano Marescotti ha inaugurato la festa per i cinquant’anni di Suolo e Salute, il primo organismo italiano di certificazione del biologico, che si è svolta a Palazzo de Toschi a Bologna lo scorso 4 settembre. All’iniziativa è stata presente anche Gioiosa Ionica con la sua équipe di agronomi operanti in tutto il territorio della provincia, tra i quali Domenico Calvi, Vincenzo Lentini e Nicola Lentini.
L’evento, oltre che celebrare la ricorrenza, è stato un momento per fare il punto sull’agricoltura biologica e sull’importanza che riveste per l’economia, l’ambiente, i territori dove si pratica e la salute umana. Se da un lato ci si è soffermati sui costi ancora abbastanza elevati che coltivazioni e allevamenti biologici comportano con un conseguente aumento del valore economico dei prodotti, dall’altro, si è posto l’accento sui bisogni dei consumatori, sempre più attenti ed esigenti nei confronti del cibo. Ecco perché c’è bisogno di una comunicazione adeguata di tutto quello che riguarda la produzione agroalimentare e in particolare del biologico, come ha sostenuto Massimiliano Borgia, giornalista e presidente dell’associazione “Pensare il cibo”.
A chiudere la manifestazione dedicata ai 50 anni dell’azienda il filosofo Umberto Galimberti, che ha incentrato la sua lectio magistralis sulle malattie che si contraggono da acqua, cibo, aria e dai luoghi che si frequentano. E dunque, quante malattie potremmo evitare se mettessimo in pratica il consiglio di Ippocrate?- ha chiesto ai presenti lo studioso. Nel corso dei secoli, ma in particolare negli ultimi decenni è cambiata la percezione della natura, la quale è stata piegata alla tecnica e al sistema industriale assoggettandola al profitto. Tutto questo ha avuto le sue inevitabili ripercussioni anche nell’agricoltura: cibi transgenici e agricoltura superintensiva che fa largo uso della chimica. Facile supporre che se vivesse oggi Ippocrate sarebbe un fan dell’agricoltura biologica. L’incontro si è concluso con importanti riconoscimenti: in particolare, Domenico Calvi e Vincenzo Lentini sono stati premiati per essere i più longevi ispettori di suolo e salute a livello nazionale.