Kaulonia Tarantella Festival: gli artisti del 18 agosto
Riceviamo e pubblichiamo:
KAULONIA TARANTELLA FESTIVAL
XVII Edizione – IL BALLO MAGICO
Programma del 18 agosto
Antonio Infatino & Tarantati Rotanti
Nato a Sabaudia nel 1944, vive e cresce a Tricarico, cittadina in provincia di Matera. Qui si radica in lui quel profondo attaccamento ai valori ed alle sonorità della vita tradizionale e rurale che da sempre lo accompagnano nel suo peregrinare.I suoi generi spaziano dall’etno folk alla più classica tarantella ma le sue origini sono nella stagione della beat generation italiana, misto alla canzone impegnata degli anni ’60. Le sue formazioni sono una travolgente macchina percussiva e poliritmica, impegnata in una performance iterativa e rituale. Un doppio viaggio nello spazio e nel tempo: un frammento di Lucania (l’antica Basilicata) con la sua musica popolare piena di strumenti percussivi, riti di possessione e trance: un ritorno al recente passato musicale dove rimane lui, con la sua voce abrasiva e roca e la chitarra battente.Inizia la sua attività artistica con le prime esibizioni al Folkstudio di Roma e al Nebbia Club di Milano, nel 1966, quando fu notato da Giangiacomo Feltrinelli e Fernanda Pivano che lo invitarono a pubblicare un quaderno di poesie dal titolo “I denti cariati e la patria”; il quaderno, un insieme di libero sfogo in uno stile un po’ surreale, andò a ruba e gli consentì di partecipare ad alcuni reading insieme ad Allen Ginsberg.Nel ‘67 pubblica il 33 giri “Ho la criniera da leone (perciò attenzione)”, 12 brani inediti di sua composizione registrati a Milano con orchestrali della Scala per la Nanni Ricordi.Nel ‘68 collabora con Dario Fo e Franca Rame per lo spettacolo “Ci ragiono e canto”, componendo e interpretando insieme a Enzo Del Re i brani “Avola” e “Povera Gente”. Seguono varie esperienze di musica elettronica, gestuale, performativa e free jazz con artisti come Vittorio Gelmetti, Sylvano Bussotti, Pietro Grossi, Charlotte Moorman, Giuseppe Chiari e Alvin Curran del gruppo Fluxus e gli artisti della poesia visiva. Collabora con i musicisti del Living Theatre, pionieri del free jazz.. Nel ‘75 fonda i Tarantolati di Tricarico i quali propongono una ricomposizione di canti popolari tradizionali, oltre a canti composti dallo stesso Infantino su ispirazione popolare. L’uso di numerosi strumenti autocostruiti e oggetti di uso corrente, anche moderni, dà ai brani del gruppo una particolare pienezza ritmica che rende davvero unico e travolgente l’ascolto. Con la pubblicazione dei tre i dischi incisi per la Fonit Cetra, I Tarantolati (1975), La morte Bianca (1976), Follie del divino spirito santo (1977), Infantino viene invitato a numerose trasmissioni televisive, radiofoniche e rassegne musicali in Italia e all’estero.Nel ‘77, partecipa al Club Tenco, facendo ballare per la prima volta sulle sedie il pubblico in un teatro istituzionale. Dopo un periodo di ricerca trascorso in Brasile al fianco di artisti quali Toquinho e altri musicisti del giro di Milton Nascimento, pubblica nel ‘78 “La tarantola va in Brasile”.Nel 1983 musica L’Arlecchino di Dario Fo in occasione della Biennale del Teatro di Venezia. Nell’84 campionando dal vivo i versi degli animali, allo zoo di Pistoia, realizza l’opera musicale “La fattoria degli animali”. Tra l’84 e l’87 compone musiche per il cinema, firmando la colonna sonora dei film Vincere per vincere e Ternosecco, di e con Giancarlo Giannini. Nell’89 compone le musiche per lo spettacolo “Tricolore triste” del gruppo teatrale Nieuwe Scene di Anversa, in Belgio. Nel ‘91 per lo stesso gruppo teatrale scrive, scenografa, compone le musiche e crea i costumi per “La Nave dei Folli”, spettacolo che ripercorre l’evoluzione del teatro comico attraverso i millenni. Nel 1998 pubblica “Succhà”, libro antologico di poesie edito dalla City Lights Bookstore di Lawrence Ferlinghetti. Durante i numerosi tour inizia la composizione di Tarantrance, i cui ritmi, suoni e strumenti ancestrali e tradizionali si sposano con le sonorità elettroniche più evolute, in una combinazione orchestrale di raro effetto catartico. Nel 2000, lo spettacolo musicale Tarantrance chiude ufficialmente il Carnevale di Venezia in Piazza San Marco, riscuotendo un enorme successo di critica e di pubblicoNel 2004 Tarantrace entra nelle classifiche dei dischi più venduti in America, sorpassando addirittura pop stars quali Britney Spears e Mariah Carey. Nello stesso anno è invitato come ospite speciale alla Biennale di Venezia. Nel 2007 la Deja-vu Retrò pubblica e distribuisce in tutto il mondo Antology of Tarantella, nella collana Gold Collections, un cofanetto di cinque cd. Nel 2009 Antonio Infantino parteciperà nuovamente alla Biennale di Venezia con installazioni e performance.Cittadino del mondo, non si stancherà mai di ricercare la purezza degli elementi primordiali che combinandosi in maniera diversa e misteriosa danno vita alla nostra realtà multiforme, multisonora e multicolore.
Rione Junno
Rione Junno è una realtà vivissima della musica etnica italiana e negli ultimi anni ha avuto centinaia di concerti in tutt’italia e nel mondo: canada, tunisia, francia, spagna, germania,svizzera, belgio,compresi i festival italiani più importanti del settore fra i quali la ‘notte della taranta’ in salento (per due volte), ‘kaulonia tarantella festival’ in calabria e ‘carpino folk festival’ in puglia, a testimonianza del grande seguito di pubblico e forte progetto artistico che ha creato.
Il percorso di rione junno inizia concretamente nel 2002 quando entra stabilmente in “taranta power”, il movimento fondato da eugenio bennato, con le prime incisioni e collaborazioni discografiche e numerosissime tournèe in italia ed all’ estero.E proprio eugenio bennato che ha fortemente voluto il gruppo nel suo progetto mondiale e lo ha indirizzato nei primi passi artistici, cosi descrive rione junno: “rione junno è costituito da giovani interpreti esperti nelle tecniche musicali derivanti dallo straordinario stile garganico. monte sant’angelo (foggia/puglia) è uno dei centri fondamentali legati alla magìa del tamburello e della chitarra battente. lontano dalle insidie del folklorismo deteriore, ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica, rione junno ha realizzato lo scarto necessario per elevarsi al di sopra di una piatta e sterile rivisitazione folclorica ed è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro…”.
Rasmi V. Bhatt
I Tabla sono una coppia di strumenti a percussione. Molto diffusi in India, si suonano con le dita. Lo strumento di destra chiamato Dayan, con una gamma di un’ottava, viene accordato alla nota dominante del Raga, quello di sinistra, Bayan, e una specie di timpano dalla tonalità bassa ed è capace di produrre ricchi effetti sonori con la pressione del palmo della mano. Queste percussioni si adattano ad un gran numero di contesti musicali e danza.
Rashmi V. Bhatt è nato in India. Ha studiato tabla sotto la guida del Maestro Sree Torun Banerjee. In seguito ha insegnato in una scuola di musica del sud dell’India svolgendo anche attività concertistica con grandi artisti indiani. Ha una lunga esperienza di insegnamento a tutti i livelli, sia con studenti Indiani che Stranieri.
In Europa svolge un’intensa attività concertistica e conduce seminari sull’antica tradizione musicale indiana nei conservatori e nei centri culturali. E’ Direttore Artistico di: WORLD RHYTHM FESTIVAL “PERCUSSIONISTICA”in Umbria. Tra gli artisti con cui ha collaborato figurano S. Shankar, il Maestro Vemu Mokunda, Zakir Hussein e Trilok Gurtu, e il famoso cantante pakistano Nusrat Fateh Ali Khan, Marcus STOCKHAUSEN, Danilo REA,AYUB OGADA e il Pop Star mondiale SHAKIRA.
Hosteria di Giò
Gruppo di musica popolare calabrese formato da 6 persone, nasce nel 2012 nella presila cosentina. “Il nome scaturisce dalla nostra tradizione che aveva la “Cantina“ come luogo di riunione conviviale con amici e conoscenti.