La solidarietà di Ciavula alla Cooperativa “Giovani in Vita”
Quando ieri pomeriggio Roberto mi ha scritto per raccontarmi l’accaduto non ci volevo credere. Di nuovo, un’altra volta, no, non è possibile. Vigliacchi, uomini senza onore, gente senza palle che agisce di notte come i topi di fogna, hanno colpito ancora la coop Giovani in Vita, di Sinopoli.
L’ennesimo atto intimidatorio perpetrato per indebolire una realtà sana, virtuosa, che con impegno, dedizione e sacrificio lavora la terra confiscata agli ominicchi della ‘ndrangheta per restituirla alla collettività. E questo, a molti, non piace. A me invece si. E tanto.
I fatti. L’altra notte, ad Anoia, in un fondo agricolo affidato alla Coop, i soliti ignoti incappucciati si sono introdotti nel capannone degli attrezzi ed hanno rubato un trattore fornito di trincia, un decespugliatore a mano ed altre attrezzature necessarie per il lavoro nei campi di questi giorni. Lavoro che ora inesorabilmente si è interrotto: «il problema – racconta uno dei soci – è che oggi, un nostro operaio, grazie allo scherzetto, è rimasto a casa. E mi sa che anche domani e forse dopodomani starà a casa. Insomma ci rimarrà finché non troviamo il nostro trattore. Ci hanno nascosto anche una motosega e un decespugliatore, con meno di un mese di vita, quindi altri 2 operai staranno a casa. Il lucchetto divelto del capannone, quello è a spese degli Amministratori Giudiziari. Ora dovremmo trovare un trattore con un trincia, un decespugliatore e una motosega, anzi prima dovremmo trovare i soldi, perché dovete sapere che con migliaia e migliaia di mezzi e attrezzature sequestrate e confiscate e, nonostante le richieste fatte, ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro».
Noi sappiamo che la Cooperativa Giovani in Vita non arretrerà davanti alle vili intimidazioni, anche ora che le difficoltà sono aumentate esponenzialmente. Ma serve l’aiuto di tutti. Ciavula.it dal canto suo agirà per evitare che intorno alla coop si crei quell’isolamento spesso consequenziale alle intimidazioni, che rappresenta la vera vittoria della malavita organizzata e che tende a trasformare le vittime in carnefici in quanto colpevoli di aver rotto gli schemi mafioseggianti che spadroneggiano in questo lembo di terra. Chi ha denunciato sa perfettamente a cosa mi riferisco.
Per questo a nome mio personale e a nome di tutta la redazione di Ciavula sento il bisogno di esprimere tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a Rocco, Roberto, Domenico e a tutti gli altri. Un gruppo di lavoratori ma soprattutto di amici che non smettono di lottare in questa terra disgraziata.
Giuseppe Trimarchi