Poesie, disegni e riflessioni degli alunni di 3^C dell’Istituto Gioiosa-Grotteria per il giorno della memoria
Riceviamo e pubblichiamo alcune poesie e disegni degli alunni di III^C dell’Istituto Comprensivo Gioiosa-Grotteria
In memoria della Shoah
Per non dimenticare
bisogna raccontare.
Quanto tempo è passato,
eppure il ricordo è segnato.
Urla, dolori e lamenti
rimarranno fissi nelle nostre menti.
Shoah, giorni, mesi, anni oscuri,
tinti di nero i cuori degli uomini scuri;
“shoah”, cose mai viste prima
la cattiveria qui confina.
Solo grida soffocate
di persone carbonizzate.
Questa poesia finisce qui
ma il nostro pensiero rimarrà per sempre lì.
Nizzardo Noa.
Classe III^C, scuola media, IC Gioiosa-Grotteria.
Disegno svolto da Maria Grazia Reale, Alessia Crimeni e Sara Marzano. Classe IIIC, IC Gioiosa Grotteria.
Il giorno della Shoah
La giornata della memoria
per sempre si ricorderà,
perché molte persone sono morte
per le idee contorte
di una persona pazza,
che voleva affermare la sua “razza”.
Quest’uomo senza pietà
sterminò un’intera civiltà.
Creò campi di concentramento,
da cui gli ebrei uscirono a stento;
erano costretti a lavorare
vedendo i loro diritti calpestare.
Erano sottomessi da quella società
che aveva perso la sua umanità.
Oltre quel filo spinato
un’intero popolo sperava di essere salvato.
Ancora oggi da quelle mura
esce il suono della paura.
Per questo non può lasciarci indifferente la Shoah,
solo così questo orrore non si ripeterà.
Francesca De Luca III°C
Classe III^C, scuola media, IC Gioiosa-Grotteria.
Io penso che la shoah sia stato un accaduto abbastanza triste, così triste che ti fa diventare il cuore piccolo piccolo, al solo pensiero che tanti anni fa tante persone siano state prese e portate nei campi di concentramento e siano state maltrattate e offese, solo per motivi di religione, di cultura e di opinione. In classe abbiamo ascoltato la testimonianza della signora Liliana Segre: nel video ha detto che era una ragazzina e aveva tanta, tantissima paura. La cosa che gli è rimasta più impressa era l’immagine delle donne tedesche che di giorno si vestivano da soldati con le fruste e gli stivali con la punta di ferro, prendendo i deportati a calci e a frustate, e poi la sera si preparavano tutte vestite eleganti e truccate per andare a ballare come delle gentil dame. L‘argomento che mi ha colpito di più è stato quello delle donne soldato e quello che raccontava di come i deportati dormivano in giacimenti pieni di mosche e di topi.
Salvatore Agostino Rocco
Classe III^C, I.C. Gioiosa-Grotteria
Fare memoria della shoah è, dunque importante, poiché riconoscere e meditare su quanto terribilmente è accaduto aiuta a tenere vigile la coscienza.