Lettera aperta a Domenico Lucano, sindaco del terzo millennio
Da parte di Angela Giustino
Caro Sindaco
Ti chiamo così perché sento di riconoscere in te un vero primo cittadino che ha avuto a cuore il Bene della propria Comunità, consapevole che una comunità è una comunione di esseri umani diversi, da qualunque parte del mondo provengano.
Hai accolto esseri umani ridotti a gusci di conchiglie vuoti, sbattuti dalle onde sulla battigia. Hai restituito il sorriso a chi disperava di poter vivere giorni di serenità e di cominciare una nuova vita.
Quando in occasione di un Convegno nei Campi flegrei, interloquendo con te che raccontavi l’esperienza di accoglienza a Riace, l’ho definita straordinaria, mi hai risposto che si trattava di qualcosa di normale. Effettivamente avevi ragione, eri nella “norma”, poiché obbedivi alla legge morale che dimora nella profondità dell’animo, alimentata dai valori della solidarietà, della fraternità, in breve dall’amore per il prossimo. In un’epoca di passioni tristi, quale è la nostra, nel ripetersi dell’eterna contesa tra Antigone e Creonte, hai voluto far trionfare le ragioni di Antigone. Non hai sbagliato.
Hai garantito il diritto alla vita, alla libertà, al rispetto di sé, all’autodecisione. Hai riacceso in vuoti involucri, privi di identità e di appartenenza, la capacità progettuale che è la molla che distingue un uomo dall’animale. Hai restituito la fiducia nell’umanità, in una umanità fatta di diversi-uguali, dove la diversità si fa ricchezza e crea una convivenza polifonica, mentre il sentirsi uguali rende consapevoli di una comune fragilità e precarietà a cui nessun umano può sfuggire. Siamo tutti imbarcati!
Hai scritto una bellissima pagina di storia dimostrando che non sempre nella nostra nazione i migranti sono sottoposti ad una politica punitiva. Hai dimostrando che l’accoglienza non è una carità pelosa, come avviene ancora da più parti, ma è un compito etico fondato sulla reciproca interazione che produce contaminazione e muove l’avanzamento della storia economica, politica, culturale.
Hai compiuto un atto d’amore su cui hai edificato i valori essenziali per un possibile futuro di convivenza democratica plurale.
Anche se nubi nere si addensano all’orizzonte, la tua testimonianza accende la fiamma della passione in quanti continuano a credere e a lottare per la libertà, la giustizia e per la dignità degli esseri umani.