Caulonia: Scontro tra maggioranza e minoranza. Una proposta (che non verrà ascoltata) per mitigare il conflitto e migliorare la qualità del confronto politico

Caulonia: Scontro tra maggioranza e minoranza. Una proposta (che non verrà ascoltata) per mitigare il conflitto e migliorare la qualità del confronto politico

La situazione è polarizzata: da un lato l’amministrazione Belcastro, che ha vinto le elezioni comunali per una manciata di voti e che amministra in un clima politico che in alcuni frangenti è diventato rovente; dall’altro una minoranza (che visto il risultato elettorale tanto minoranza non è) che nonostante la buona volontà non riesce ad essere incisiva nel confronto politico. La maggioranza si blinda dietro la forza dei numeri e non ascolta la minoranza, la minoranza non riesce ad avere voce in capitolo sui provvedimenti presi. In questo gioco chi ci rimette è il famoso “bene del paese”, da tutti decantato ma spesso poco praticato. Il gioco delle parti tra l’amministrazione e l’opposizione si riduce a scambi di accuse (in questa sede preferisco non entrare nel merito, non ritenendolo utile ai fini della proposta che sto per avanzare), ad uno scontro cieco in cui i contendenti restano sempre sulle loro posizioni, sordi l’uno alle ragioni dell’altro. Si può continuare così fino alle prossime elezioni (e sarebbe legittimo) oppure si può scegliere di cambiare strategia, o almeno provarci.

Perchè una soluzione per uscire da questa situazione di stallo ci sarebbe, e tutti avrebbero da guadagnarci. In primis Caulonia.

Partiamo dall’amministrazione Belcastro, che governa Caulonia con un consenso ristretto (il sentore del sottoscritto, non comprovato da alcun dato e quindi discutibile e magari infondato, è che probabilmente se si rivotasse oggi non vincerebbe le elezioni) e che deve replicare continuamente agli affondi della minoranza, che svolge il suo ruolo di controllore (anche qui non intendo entrare nel merito ma solo fare un’analisi generale del contesto) producendo interrogazioni e documenti e andando all’attaco su alcuni temi scelti. E’ chiaro che chi amministra un paese complesso come Caulonia, coi suoi mille problemi, in una situazione di dissesto finanziario e con un territorio assolutamente difficile da gestire, trarrebbe giovamento da una riduzione della conflittualità. Ma come ottenerla?

Assumendo l’ottica della minoranza più rappresentativa (L’Officina delle Idee) dev’essere frustrante non riuscire minimamente ad incidere sui provvedimenti adottati da chi amministra, nonostante il tentativo di avviare un dialogo su alcuni argomenti. Sarebbe più gratificante essere coinvolti nel processo decisionale e avere la possibilità di contribuire alla discussione prima che i provvedimenti vengano adottati.

I pro sono evidenti: la maggioranza ridurrebbe la conflittualità e potrebbe amministrare più serenamente, la minoranza avrebbe voce in capitolo e invece di limitarsi a protestare potrebbe essere coinvolta in qualche modo nel processo decisionale. Ma soprattutto migliorerebbe la qualità del clima politico, si ridurrebbero le tensioni e non solo. E’ risaputo che la qualità delle proposte politico/amministrative migliora quando si amplia la platea dei decisori. Se più persone contribuiscono ad assumere una scelta, raggiungere una sintesi sarà sicuramente più faticoso e richiederà più tempo, ma la qualità della proposta sarà più elevata. Maggiore fatica in cambio di un risultato migliore. Caulonia ringrazierebbe.

Come ottenere questo traguardo apparentemente impossibile? Qui viene il difficile, perchè entrambe le parti dovrebbero agire con responsabilità e con una visione a lungo termine, quando purtroppo la politica cauloniese è sempre focalizzata sul “qui ed ora”. E quindi la soluzione richiederebbe uno sforzo da entrambe le parti.

Perchè il potere decisionale della minoranza non fosse solo “virtuale” ma concreto  il sindaco Belcastro dovrebbe liberare un posto in giunta e quindi creare ulteriori tensioni all’interno della sua maggioranza. La minoranza ovviamente non potrebbe giustificare ai suoi elettori un ingresso in giunta, pertanto andrebbe individuata una figura di garanzia, che faccia da collante tra le due anime con senso di responsabilità (e grande impegno e fatica). Qualcuno le cui qualità amministrative e politiche siano riconosciute da ambo le parti, il cui equilibrio sia garanzia per entrambi. Personalmente ho anche in mente qualche nome autorevole, che però non ha senso avanzare oggi.

I contro di questa soluzione sono quelli appena elencati: il sindaco dovrebbe scontentare qualcuno dei “suoi”, la minoranza dovrebbe faticare non poco per spiegare questa strategia ai suoi sostenitori.

Ma se si guardasse al medio/lungo periodo, a mio giudizio, varrebbe la pena affrontare queste difficoltà immediate per le ragioni sopra esposte.

Sono altresì convinto che questa proposta non verrà nemmeno presa in considerazione e sarà “derisa” dagli esperti di realpolitik cauloniese, che resteranno impegnati a coltivare il loro piccolo e infruttuoso orticello, mentre Caulonia affonda.

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