La politica gioiosana resti ancorata alla sua tradizionale civiltà democratica
Gioiosa Ionica ha una lunga tradizione di civiltà democratica, fatta di confronto anche acceso ma sempre estremamente rispettoso delle persone e delle loro vicende private. Forze e personalità anche antitetiche fra di loro, nel corso degli anni e ancora oggi, non hanno mai rifuggito l’aspra dialettica politica: mantenendo sempre un limite doveroso, quello che esalta la contesa ideale e rifiuta l’insulto di tipo personale.
Anche per questo, il post pubblicato sulla pagina facebook “Cambiamo Gioiosa” – post subito rimosso – è una stupida e inutile caduta di stile, un errore colossale frutto di una qualche “manina” rancorosa e privo di qualsivoglia logica razionale.
“Cambiamo Gioiosa”, è giusto sottolinearlo, ha preso una posizione pubblica assolutamente rigorosa, porgendo le scuse al Sindaco Salvatore Fuda e rigettando integralmente il contenuto della provocazione social. Ed è normale sia così: il gruppo di minoranza è costituito da persone di buon senso, da uomini e donne radicati nel tessuto sociale gioiosano, davvero improbabile possano consapevolmente rendersi protagonista di un atteggiamento così cialtrone e sgrammaticato.
Tuttavìa, lo diciamo con il massimo rispetto, sarebbe il caso che l’autore materiale del post incriminato venisse comunque individuato all’interno del gruppo “Cambiamo Gioiosa”: non certo per esibirlo in pubblica piazza (cosa che aborriamo), quanto per una salutare misura di autotutela da parte di un soggetto politico che rappresenta oltre 1500 elettori gioiosani e costituisce oggi un cardine importante della democrazia gioiosana.
Anche chi scrive, per il semplice fatto di aver espresso una libera e consapevole opinione, in campagna elettorale (e anche prima) è stato fatto oggetto di allusioni provocatorie e ingenerose, più o meno di cattivo gusto. Ma la polemica reiterata, fine a se stessa, non ha alcuna efficacia e merita di essere cessata (anche unilateralmente, se del caso).
Gioiosa Ionica ha bisogno di una politica concentrata sui contenuti e sulle cose da fare, non sugli screzi a mezzo social. Ci si può scontrare sulla vicenda ex LSU/LPU, oggetto di divergenze varie proprio in questi giorni, non sulle qualità morali e umane delle singole persone. E non serve nemmeno trasformare il tutto in una curva da stadio, pregiudizialmente faziosa: molto meglio praticare una politica discorsiva e razionale, nelle sedi deputate, con spirito critico e diritto al dissenso.
Sindaco e minoranza continuino a lavorare e a impegnarsi per il bene comune, senza esitazioni o distrazioni di sorta: quella di ieri rimarrà di certo una brutta pagina, ma sarà stata comunque una contingenza assolutamente provvisoria.