Associazione “no profit” indagata per abbandono di persone incapaci, gestivano casa di riposo senza autorizzazioni

Associazione “no profit” indagata per abbandono di persone incapaci, gestivano casa di riposo senza autorizzazioni

Riceviamo e pubblichiamo

E’ stato eseguito, da personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Condofuri, unitamente ai Militari della Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – Compagnia di Melito Porto Salvo, un decreto di perquisizione e sequestro preventivo d’urgenza, emesso dal Sostituto Procuratore Sabrina Fornaro della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, a carico di cinque soggetti residenti tra Melito Porto Salvo e Montebello Ionico, che facevano parte di un’associazione formalmente senza scopo di lucro.
Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito di delicate ed articolate indagini che hanno ad oggetto un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abbandono di persone incapaci ed esercizio abusivo della professione, nell’espletamento dell’attività di ricezione di anziani non autosufficienti in regime residenziale.
All’atto dell’accesso all’interno dell’appartamento, effettuato congiuntamente a personale dell’ASP della direzione Generale di Catanzaro, è stata riscontrata la presenza di n. 8 persone anziane, alcune delle quali non autosufficienti in quanto allettate e/o con evidenti difficoltà cognitive, ovvero affette da altre patologie invalidanti. Gli indagati gestivano l’attività (occupandosi anche della somministrazione di terapie farmacologiche e trattamenti sanitari) in assenza delle autorizzazioni prescritte dal TU in materia sanitaria e delle competenze professionali richieste, percependo la corresponsione di una retta mensile, pagata dai familiari degli anziani ospiti.
A conclusione dell’intervento, si è proceduto al sequestro preventivo – ex art. 321 comma 3 bis c.p.p. – dell’immobile utilizzato per la realizzazione della suddetta attività.
Si è proceduto, altresì, a sottoporre a sequestro numerose confezioni di medicinali, macchinari nonché presidi sanitari. E stata rinvenuta, inoltre, documentazione pertinente ai reati contestati, per cui anch’essa è stata sottoposta a sequestro.
Tutti gli ospiti della struttura sono stati sottoposti a visita medica presso il pronto soccorso del nosocomio Melitese, anche con l’ausilio del personale in servizio al 118, che ha provveduto al rilascio dei relativi referti medici, e sono stati collocati presso le famiglie d’origine o presso strutture debitamente autorizzate.
L’esecuzione in argomento rappresenta lo sviluppo di analoga attività svolta nel giugno del 2016, allorquando i medesimi Uffici investigativi avevano proceduto al sequestro di altro immobile di due piani, della superficie totale di circa 200 mq, situato in Melito Porto Salvo, locato dalla medesima associazione senza scopo di lucro che, formalmente, si occupava di attività sociali, ricreative e culturali, ma che di fatto esercitava, senza averne alcun requisito ed autorizzazione, la stessa tipologia di attività ricettiva per anziani non autosufficienti.

Gli approfondimenti investigativi, coordinati dal Sostituto Procuratore Sabrina Fornaro della Procura di Reggio Calabria, hanno consentito di appurare come gli indagati, nonostante la sottoposizione a sequestro del primo immobile, abbiano ripreso a gestire la medesima tipologia di illecita attività, spostandola presso un nuovo immobile, in tal modo lucrando il relativo guadagno e perseverando nella realizzazione del programma criminoso.

Ufficio Stampa questura Reggio Calabria

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