Maiolo risponde ad Ammendolia: “Dobbiamo chiudere questa fase indegna di odio alimentato da chi si sente padrone del paese. Per questo giovedì ti aspetto in piazza”
Caro Ilario,
tengo sempre in grande considerazione le tue opinioni, per l’autorevolezza di chi le esprime e per la lucidità delle riflessioni.
Ti confermo che mi trovo d’accordo con te nel ragionamento complessivo ma mi sfugge invece come tu non comprenda che la finalità che muove la manifestazione convocata da Ciavula per giovedì è la stessa da te illustrata.
Caulonia è uno splendido paese composto da persone perbene e non devono essere poche mele marce a guastarne l’immagine. Ma quello che sta accadendo non è che qualche “stupido detti l’agenda politica”, come da te affermato, ma che quelle poche mele marce invece di venire isolate acquisiscano legittimità.
Legittimità che gli viene fornita da chi, incapace di costruire un’idea “politica” dello sviluppo del paese e incapace di sostenere un’interlocuzione civile su un piano prettamente politico, li utilizza alimentandone i rancori.
Nell’ultimo anno la situazione è degenerata a livelli inimmaginabili.
Un anno fa se qualcuno ti avesse detto che un sindaco di Caulonia, di qualunque colore politico, avrebbe utilizzato le forze dell’ordine per impedire a dei giornalisti di riprendere un consiglio comunale in seduta pubblica, ci avresti creduto? Non credo. Non lo avrei fatto nemmeno io.
Se un anno fa qualcuno ti avesse detto che un vicesindaco di Caulonia, in barba al proprio ruolo istituzionale, avrebbe pubblicamente ringraziato qualcuno per avere insultato un giornalista ci avresti creduto? Non credo. Nemmeno io.
E invece è accaduto. E in realtà è accaduto di molto peggio ed intendo portarlo a conoscenza dell’opinione pubblica.
So bene quello che dico e giovedì in piazza illustrerò dettagliamente quanto sta accadendo. Lo farò con dispiacere, perchè ho sempre distinto il confronto politico dalle relazioni personali, anche se in questo paese sono in troppo pochi a farlo. Lo farò con dispiacere perchè ho grande stima personale di Caterina Belcastro, di Domenico Campisi e di altri amministratori ma non posso nemmeno più accettare il gioco al massacro che si sta costruendo.
Siamo arrivati a livelli di delegittimazione, criminalizzazione e insulto per i quali si può reagire solo in due modi: facendosi tappare la bocca e rinunciando alla democrazia oppure reagendo e resistendo. Noi scegliamo la seconda opzione. Perchè non ci stiamo a vivere in questo stato di eccezione, in questa emergenza democratica.
Giovedì manifesteremo in Piazza Bottari contro la censura, gli insulti e le minacce.
Manifesteremo perchè dobbiamo riprenderci spazi di agibilità democratica.
Manifesteremo perchè vorremmo vivere in un paese in cui il Sindaco non censuri la stampa e non nasconda il proprio operato ai cittadini.
Manifesteremo perchè vorremmo vivere in un paese civile, dove nessun vicesindaco ringrazi pubblicamente chi insulta i giornalisti.
Manifesteremo perchè vorremmo un paese in cui chi amministra non si senta l’imperatore del mondo permettendosi di cucire la bocca alla stampa.
Manifesteremo perchè vorremmo un paese in cui il confronto politico si mantenga su toni civili, senza gli insulti volgari che negli ultimi mesi ci sono stati continuamente rivolti da pochi sostenitori di questa amministrazione.
Manifesteremo perchè vorremmo un paese in cui il dissenso espresso democraticamente non venisse criminalizzato da chi dovrebbe rappresentare la collettività.
Manifesteremo perchè non è ammissibile che un assessore in carica (l’ho sentito personalmente!) rimproveri la minoranza perchè colpevole di “frequentare le piazze”.
Le piazze sono la massima espressione della democrazia e dovrebbero essere gli amministratori i primi a frequentarle invece di nascondersi agli occhi della stampa e quindi dei cittadini.
Per queste ed altre ragioni noi frequenteremo le piazze e cominceremo a farlo giovedì alle 18 e 30 a Caulonia marina, dove spero di incontrarti, perchè questo paese ha bisogno di Politica e Razionalità e non di chi sa intendere il proprio ruolo istituzionale come se fosse il capo di un’azienda privata e in quanto tale non dovesse rendere conto a nessuno.
Noi manifesteremo per difendere l’idea di un paese civile, per chiedere a chi lo fa da quasi un anno di smetterla di alimentare l’odio, le bassezze e le diffamazioni per nascondere la propria incapacità amministrativa.
Siamo arrivati a livelli così indegni che probabilmente non puoi nemmeno immaginare, ma che giovedì, lo ribadisco, ho intenzione di raccontare DETTAGLIATAMENTE nelle mie conclusioni.
In piazza distribuiremo un volantino con un testo scritto poco più di un secolo fa da un tizio che entrambi abbiamo studiato e continueremo a studiare, un certo Antonio Gramsci.
Il testo, che di certo riconoscerai, si conclude così: “Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Dopo una vita di battaglie tu non rientri di certo nella categoria degli indifferenti. Per questo ti aspetto in piazza.
E anche se non condividiamo la stessa opinione ti assicuro che non troverai carabinieri e poliziotti che ti intimeranno di stare zitto, ma un microfono dal quale potrai liberamente esprimere quello che pensi.
Come vorremmo che fosse in un paese normale.
Per questo vogliamo “chiudere questa fase”, per usare le tue parole. Ma a farlo deve essere chi l’ha creata e non chi ne subisce le conseguenze sul piano professionale e personale.
Con affetto e stima
Giovanni Maiolo