Giornalista ucciso in Slovacchia, ombra della ‘ndrangheta sull’omicidio
Notizia tratta da: corriere
C’è una pista che porta alla ‘ndrangheta nelle indagini sull’omicidio del giornalista slovacco Jan Kuciak. Lo dicono nella redazione del quotidiano aktuality.sk dove lavorava il reporter 27enne ucciso domenica con la fidanzata Martina. E lo dice anche Tom Nicholson, ex collega di Kuciak.
Secondo Nicholson Kuciak stava indagando «sul trasferimento illegale di fondi strutturali europei a italiani residenti in Slovacchia, i cui legami con la ‘Ndrangheta erano provati». Un intreccio in cui compaiono i nomi di Antonio Vadalà, imprenditore nel settore del fotovoltaico e Maria Troskova, primo consigliere di Stato del premier Robert Fico che con Vadalà sarebbe stata in affari.
Un filone di indagini arriverebbe direttamente a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria: da lì, secondo il sito slovacco spectator.sme, alcuni personaggi legati alla ndrangheta partirono anni fa alla volta dell’est d’Europa e finirono per avere collegamenti cruciali nella politica e nelle istituzioni di Bratislava. Kuciak avrebbe avviato una collaborazione con alcuni giornalisti investigativi italiani. «Ho ancora gli screenshot delle pagine Facebook – rivela Nicholson – in cui questi italiani legati alla ‘ndrangheta esortavano al voto per il partito al governo. Ma se la criminalità organizzata slovacca non ha mai ucciso giornalisti, la mafia italiana non si è mai fatta scrupoli».
Il premier offre un milione di euro a chi darà informazioni
«Se la morte di Jan Kuciak risultasse legata alla sua attività di giornalista, ci troveremmo di fronte a un attacco senza precedenti alla libertà di stampa e alla democrazia in Slovacchia» ha detto il premier slovacco Robert Fico che ha deciso di offrire un milione di euro a chi fornirà informazioni utili sull’omicidio. «Tutto cio’ che puo’ contribuire a catturare il colpevole o l’assassino sara’ molto prezioso», ha detto il primo ministro, aggiungendo che del caso si occuperà un gruppo di rappresentanti dell’ufficio del procuratore, del ministero dell’Interno, della polizia e dei servizi segreti.
Fico ha inoltre invitato l’opposizione a «non sfruttare il caso a propri fini», in riferimento al fatto che Kuciak indagava su episodi di corruzione legati all’imprenditore Ladislav Basternak, molto vicino a diversi uomini del partito di Fico, Direzione socialdemocrazia.