Calabria, «Strada costata 30 mila euro al metro». Ma sta franando
Dice un esposto del Codacons che la statale 106, quelle che corre lungo tutta la costa ionica della Calabria, è costata 30mila euro al metro. Dicono, non solo il Codacons ma anche eloquenti immagini, che un ampio tratto di quella strada sta franando nonostante pochi mesi fa sia stata oggetto di lavori di consolidamento. Dicono infine, questa volta le statistiche, che quella medesima strada è considerata tra le più pericolose d’Italia per via dell’alto numero di incidenti automobilistici. E così quel nastro d’asfalto che per oltre 400 chilometri corre da Reggio Calabria fino a Taranto rischia di diventare l’emblema dei mali da cui il Sud non riesce a guarire.
Interviene Gratteri
Il colpo di grazia è arrivato durante l’ultimo fine settimana quando un tratto della statale nel comune di Germaneto, in provincia di Catanzaro, si è spaccata in due a causa di un cedimento di un terrapieno sottostante. La crepa nell’asfalto, lunga decine di metri, ha costretto al restringimento della carreggiata e di una parte dello svincolo. La strada, ritenuta un’opera strategica per la viabilità della Calabria, è stata oggetto di una lunga progettazione ed è stata inaugurata cinque anni fa. Ma già mostra prematuramente i segni dell’usura. I sospetti che i lavori non siano stati eseguiti – diciamo così – a regola d’arte ha indotto il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri ad aprire un’inchiesta. A ciò si è aggiunto l’esposto del Codacons, che chiede accertamenti sulle imprese che si aggiudicarono l’appalto e sottolinea, appunto, come il costo complessivo dell’opera tocchi i 30mila euro al metro ed è stata finanziata con fondi Fas, della Regione e dell’Anas.