Come ampiamente previsto e prevedibile, in vista della scadenza elettorale della primavera 2018, il PD di Gioiosa Ionica intende muoversi in aperta contrapposizione all’Amministrazione di Salvatore Fuda: il documento reso pubblico l’altro giorno (leggi QUI), con toni anche sufficientemente esaustivi e perentori, non lascia spazio a soluzioni alternative.
Si tratta, ovviamente, di una scelta legittima, anche coerente rispetto a quello che è stato il percorso di questi anni: un’opposizione morbida, talvolta quasi annacquata e mai frontale, comunque sempre lontana dall’ipotesi di aprire un dialogo approfondito con la coalizione “Gioiosa Bene Comune”. In fondo, in tanta parte del mondo piddino gioiosano, la vittoria di Fuda non è mai stata proficuamente elaborata ed è sempre rimasta in attesa di rivincita.
Ciò che sorprende leggermente è la tempistica con cui il PD ha scelto di chiudere ogni ipotetico canale di dialogo, ogni sia pur remota possibilità di percorso comune. La sensazione, difatti, è che si sia voluto precorrere il calendario, bloccando sin da subito disegni – comunque sempre di difficilissima fattibilità – in qualche modo alternativi ad una puntuale contrapposizione politico-elettorale. L’ansia, mi auguro di cadere in errore, sembra essere quella di fare una grande lista civica, fuori da contesti politici di riferimento, funzionale soprattutto alla sconfitta di Fuda e alla sostituzione tout court di un gruppo di amministratori con un altro.
Riccardo Modafferi e Salvatore Fuda
Personalmente, pur comprendendo le divisioni che intercorrono fra le due parti e che sono state registrate sin dalle ultime elezioni comunali, continuo a pensare che un progetto comune – se realmente perseguito – sarebbe stato assolutamente possibile. La volontà politica, quando concretamente esercitata, può fare premio su molti altri elementi e fattori di contrasto. E punti di contatto su cui costruire una collaborazione unitaria, evidentemente, ve ne sarebbero (stati) di ogni tipo.
Un’eventuale intesa Gioiosa Bene Comune-PD, oltre che astrattamente possibile, sarebbe stata anche utile alla comunità di Gioiosa Ionica? Mi ostino a ritenere di sì, esattamente per come era nelle mie riflessioni private e pubbliche di quasi 5 anni fa. Mi ostino a ritenere di sì, ancora oggi, per almeno due ordini di motivazioni.
La prima, di quadro generale. Un percorso comune fra le due parti avrebbe avuto una grande prospettiva politico-culturale, aprendo le porte ad un ciclo di centrosinistra chiaramente caratterizzato. Tante energìe positive incanalate in un cammino lungo ed abbondante. In sostanza, gruppo Fuda e gruppo PD insieme avrebbero garantito a Gioiosa Ionica un progetto politico e non meramente amministrativo, un civismo radicato capace di produrre anche egemonìa elettorale e di avere risultanze di tipo extra-comunale.
Il Palazzo Municipale di Gioiosa Ionica
La seconda motivazione, di contingenza più locale. Questo civismo positivamente connotato sul piano politico e sociale, cosa assai diversa da una semplice lista civica che si mette insieme per “prendersi” l’amministrazione comunale, avrebbe dato forza e massa critica a tante scelte quotidiane. Le stesse determinazioni di grande impatto assunte ed implementate dalla Giunta di Salvatore Fuda – l’accoglienza dei migranti, l’assegnazione dei beni confiscati, la costruzione di un modello di raccolta differenziata, lo sviluppo delle politiche sociali, la valorizzazione di alcuni beni culturali, la tutela del territorio, ecc. – avrebbero goduto di maggiore consistenza se a sostenerle vi fosse stato una cornice democratica di forze politiche e sociali più ampia.
Tuttavìa, oggi siamo in un’altra situazione e in un’altra dimensione. Gioiosa Ionica è oggettivamente cresciuta negli ultimi anni, quasi a prescindere dal colore politico dell’amministrazione comunale di turno. L’obiettivo deve essere continuare su questa strada, con ancora più efficacia, colmando lacune pregresse e individuando progetti per il futuro: chi intende costruire liste civiche ampie e plurali non dimentichi mai di individuare anche un minimo comune denominatore di tipo politico, fondamentale nel governare con successo lo sviluppo futuro di una cittadina vitale e impegnata come Gioiosa.
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