Per antica abitudine non parlo mai delle persone ma dei fatti nella loro oggettività.
In questo caso non mi interessa sapere chi è stato l’autore dell’ordinanza anti- prostitute ma piuttosto comprendere ( o quantomeno tentare) il “pensiero” a cui si ispira.
Non è facile, soprattutto per me.
La nostra gioventù è passata ascoltando i versi di Fabrizio De Andrè, cantore dei diseredati, che raccontava la storia di “Bocca di Rosa” o della puttana di via del Campo “ con gli occhi verdi color di foglia..”
De Andrè non sublimava la condizione delle prostitute ma demoliva la morale ipocrita e bacchettona dei perbenisti .
Negli stessi anni, consideravamo un mito don Andrea Gallo, prete “di strada” che le prostitute andava ad incontrarle con lo stesso amore con cui un credente avrebbe abbracciato Cristo.
E Gesù di Nazareth non è estraneo a questa storia.
Io sono solo un lettore occasionale, fugace e superficiale dei Vangeli , eppure ricordo con nitida ammirazione Gesù che si fa palpare i piedi da una prostituta.
Un contatto fisico con una persona che per i farisei non sarebbe stata degna di un solo sguardo, di una sola parola.
E qui c’è la differenza tra Cristo ed i farisei.
I secondi osservano ipocritamente “la legge” (o fanno finta di osservarla) e vedono in quella donna solo una peccatrice. L’osservanza formale della “legge” è un modo- quantomeno per alcuni di loro- di autoassolversi per la loro esistenza scellerata.
Per Gesù è una persona umana , forse peccatrice e proprio per questo più vicina al suo cuore. Infatti si accosta a Lei senza pregiudizi, ed anche in ciò sta la sua grandezza.
Concludo.
Aborrisco la prostituzione sia quando viene esercitata da eleganti escort che da poveracce messe sulle strade perché vedo dietro “puttana” un dramma umano. Dinanzi ad una ragazza di colore che si prostituisce, penso che potrebbe trattarsi di una ragazza violentata prima dell’adolescenza, stuprata in Libia, messa su una carretta del mare magari incinta e con una bambina per mano.
Forse è per i suoi figli che è sulla strada!
Forse!
Avverto comunque, al pari di tutti voi, grande compassione ed umana pietà.
Una vecchia canzone cantava“ son figlie nostre le prostitute che muion tisiche negli ospedal” tracciando un collegamento tra emarginazione, povertà e prostituzione. Questa, al pari della droga, della devianza, del bullismo, dell’accattonaggio, dell’alcolismo, del “vagabondaggio”, rappresenta un grave problema sociale e come tale va affrontato.
Ci sono due modi diversi per rapportarsi a questa tematica sociale.
Uno sicuramente demagogico quanto inefficace; è stato del fascismo e, oggi, viene sollecitato da “Casa Paund”, da “forza nuova” da settori più oltranzisti della Lega e dei neo fascisti, e dagli integralisti musulmani.
Non risolve il problema, non vuole risolverlo. Solo nasconderlo in nome del “pubblico pudore.
Poi c’è una strada certamente più difficile e più consona alla tolleranza liberale, al solidarismo della Sinistra, all’Umanesimo Cristiano che tende di affrontare e risolvere, per quanto possibile, il problema alla radice.
Il primo metodo è utilizzato a Kabul, in Turchia, in Iraq, nell’Ungheria di Orban. Il secondo in Olanda, in Norvegia, ad Oslo.
Le insegne della solidarietà , della civiltà, dell’Umanità non si ammainano in nome di un effimero consenso.