Freddato dalla ‘ndrangheta in una sala giochi lametina, oltre 100 anni di carcere

Freddato dalla ‘ndrangheta in una sala giochi lametina, oltre 100 anni di carcere

Fonte: http://www.zoom24.it/2017/06/09/catanzaro-omicidio-deodato-ndrangheta-cinque-condanne-lamezia-51239/

Pene dai 30 ai 12 anni di carcere sono stati inflitti oggi a carico di cinque imputati giudicati con rito abbreviato accusati dell’omicidio di Antonio Deodato

di GABRIELLA PASSARIELLO

Oltre cento anni di carcere per i cinque imputati “colpevoli” di aver ordinato e partecipato all’omicidio del 27enne Antonio Deodato, freddato in una sala giochi lametina nel febbraio del 2005, in pieno Carnevale. Il gup del Tribunale di Catanzaro Pietro Carè ha condannato Vincenzo Bonaddio e Aldo Notarianni a 30 anni di carcere ciascuno, Pasquale Giampà a 12 anni di reclusione, Domenico Giampà, reo confesso, a 14 anni  e Maurizio Molinaro a 20 anni di reclusione, accogliendo le richieste del pm della distrettuale Elio Romano.

Il movente del delitto.  La condanna a morte di Antonio Deodato fu decretata dal clan Giampà, come risulta dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia,  che spiegarono come la decisione di uccidere il 27enne fu presa dalla cosiddetta “commissione” perché il giovane era cognato di Vincenzo Torcasio e nipote di Nino. Una vicinanza alla cosca avversaria a quella dei Giampà che gli costò la vita. I killer si presentarono nella sala giochi  di viale Isonzo vestiti di Carnevale, complice il periodo di festa, che ha consentito loro di  non destare sospetti e non essere riconosciuti. Un volta dentro colpirono Deodato con undici colpi di pistola calibro 765, che lo raggiunsero al basso ventre e al braccio.

Le dichiarazioni di Chirumbolo. Giuseppe Chirumbolo aveva dichiarato agli inquirenti : ” Siamo andati a cambiarci, a prendere le armi, i guanti e le mascherine, io e Domenico Giampà, Molinaro ci aspettava davanti al municipio  su Corso Numistrano. C’era tanta gente per strada quella sera, ma nessuno badava a due tizi mascherati  a Carnevale. Domenico era entrato in sala giochi e dopo aver cominciato a sparare era iniziato il putiferio. Gli avevano scaricato tutta una pistola sul fianco”.   Il giovane, gravemente ferito, uscì fuori dal locale sanguinante in cerca di aiuto. Sul posto un’ambulanza che lo trasportò in ospedale dove venne sottoposto ad un intervento chirurgico, durante il quale morì  l’8 febbraio del 2005.

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