‘Ndrangheta, il ritorno a Buccinasco del boss Papalia. Il Comune: ‘Lenzuoli antimafia alle finestre’

‘Ndrangheta, il ritorno a Buccinasco del boss Papalia. Il Comune: ‘Lenzuoli antimafia alle finestre’

Dopo aver scontato oltre ventisei anni in carcere al 41-bis, dopo essere tornato nella sua casa di via Nearco e aver ricevuto gli omaggi di parenti e affiliati, il boss Rocco Papalia si prepara alla sua prima uscita pubblica a Buccinasco, il Comune nell’hinterland che tenta faticosamente di liberarsi dalla triste fama di “Platì del nord” per lo storico radicamento dei clan di ‘ndrangheta nel suo territorio.
L’occasione sono le prime comunioni che si celebreranno a Buccinasco il prossimo week-end. Tra i tanti bambini che si accosteranno per la prima volta al sacramento, c’è anche una delle tante nipoti del boss. Alla sua parrocchia, la cerimonia è organizzata su tre turni: uno sabato pomeriggio alle 18; due domenica, alle 11.30 e alle 15.30. La famiglia ha chiesto di partecipare alle celebrazioni della mattina e la parrocchia ha dato l’ok.
Il boss, dopo la scarcerazione, non può muoversi liberamente: è soggetto alla sorveglianza speciale per tre anni, che gli impedisce di lasciare il territorio di Buccinasco, ma soprattutto non può uscire di casa dopo le 19.30. Per questo Rocco Papalia sabato avrebbe potuto partecipare alla cerimonia religiosa e poi rientrare in via Nearco, ma sarebbe dovuto tornare di fretta a casa. Domenica mattina, invece, potrà essere presente in chiesa e ai successivi festeggiamenti insieme a moglie, figli e nipoti. In una prima uscita pubblica che avrà un valore simbolico molto più pesante della normale partecipazione di un nonno alla prima comunione della nipotina.

Il paese, a poche settimane dalle elezioni comunali, resta spaccato tra chi ha salutato e festeggiato il ritorno del vecchio boss sul territorio, a colmare il vuoto di potere durato troppo a lungo nelle gerarchie del clan, e tra chi vive con crescente preoccupazione “il ritorno di personaggi che hanno avuto ruoli di primo piano nelle gerarchie della criminalità e che possono essere di nuovo punto di riferimento di una consorteria criminale ben radicata nel territorio di Buccinasco”, come si legge nell’ordine del giorno presentato dai consiglieri della maggioranza di centrosinistra, in cui si fa appello alle “autorità competenti di non obbligare a soggiornare a Buccinasco” gli uomini dei clan dopo la scarcerazione.
Un documento contro la ‘ndrangheta in cui si chiede agli affiliati di “diventare consapevoli delle proprie responsabilità, di esprimere pentimento per il male fatto, e di riconoscere i danni causati”. Con l’invito ai cittadini di appendere, domenica 28, un lenzuolo bianco al proprio balcone, “facendo proprie le parole di Giovanni Falcone che diceva che la mafia sarebbe stata sconfitta quando ogni cittadino avesse appeso al proprio balcone un lenzuolo bianco”.

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