Lettera da Caulonia: il mondo e la guerra visti dal finestrino di un aereo.
Quando viaggio in aereo spero sempre di avere il posto accanto al finestrino.
Mi piace guardare fuori, osservare i tetti delle case e degli edifici farsi sempre più piccoli, per poi scomparire sotto le nuvole.
Visto da lì, il mondo è meraviglioso, libero da confini o barriere: le uniche differenze sono date dalle diverse sfumature dei suoi colori.
Ci si sente liberi di poter andare ovunque, di conoscere luoghi, persone e culture che, pur essendo differenti, restano parte di un tutto, di un insieme.
Il mondo visto dal finestrino di un aereo sembra un posto meno crudele, predisposto all’uguaglianza e persino alla pace.
Già, la pace. Quella che attualmente è quanto mai a rischio.
Oggi la violenza imperversa praticamente ovunque, sotto diverse forme ma con il solo, costante risultato di causare distruzione e morte.
La guerra, che sia di religione o per la supremazia economia e territoriale, si attua da sempre ai danni degli innocenti, di popoli incolpevoli che ne pagano le conseguenze.
I potenti pontificano in materie quali politica internazionale ed alleanze strategiche, e i civili muoiono: una sorta di partita a scacchi su scala globale, in cui le pedine sono gli esseri umani.
Il discorso è purtroppo estremamente attuale se si tiene conto di quanto sta accadendo tra Siria, America, Russia e Corea del Nord, senza dimenticare gli atti terroristici ancora frequenti ed imprevedibili.
La situazione è preoccupante, delicata: Il rischio è che il conflitto possa estendersi coinvolgendo pian piano altri Paesi.
L’uomo non ha memoria o, peggio, non sa farne buon uso.
Passano i secoli, la tecnologia avanza assurgendo ad emblema di un fantomatico progresso, ma lo stolto utolesionismo umano, imperterrito, continua a proliferare.
Quando il viaggio in aereo finisce, provo sempre molto piacere nel sentire i piedi nuovamente ben saldi sull’asfalto.
È bello tornare a far parte del mondo: è l’unica realtà che abbiamo a disposizione, e dovremmo averne maggiore cura.
In fondo il mondo è bello, ricco di colori e privo di barriere, come lo vediamo dal finestrino di un aereo.
Il resto è soltanto colpa nostra.