Un concerto per rilanciare la splendida frazione di S.Antonio
Sant’Antonio è una delle frazioni più importanti e più popolose di Gioiosa Jonica.
Ha una storia significativa, incentrata sulla sua splendida chiesetta e sulla festa ad essa associata; ha potenzialità economiche e culturali, come dimostrato anche dalla bella intuizione della ricostruzione storica della fiera di Santa Maria delle Grazie; ha una buona posizione geografica, al centro della Valle del Torbido e sbocco obbligato degli abitanti di Grotteria (centro e frazioni varie) e San Giovanni di Gerace.
Da un paio d’anni circa, Sant’Antonio ha anche un’associazione di volontari (l’Associazione “Orizzonti”) che intende curarne identità e prospettive, in uno spirito di autentica collaborazione civica.
Abbiamo plaudito all’accordo fra Comune di Gioiosa Jonica e Associazione Orizzonti, accordo con il quale i volontari di Sant’Antonio hanno garantito il proprio impegno nella cura e nella manutenzione dell’ex struttura scolastica (nessuna concessione diretta, solo un Protocollo d’Intesa per permettere la gestione ordinaria dell’immobile e dell’area verde annessa). Già, perchè a Sant’Antonio (e non tutti i gioiosani ne sono pienamente a conoscenza), vi è anche un grande edificio che avrebbe dovuto fungere da scuola e che invece era diventato un autentico “monumento” allo spreco e all’incuria.
Plaudiamo oggi alla prima iniziativa di valorizzazione dell’ex scuola di Sant’Antonio, il concerto per il nuovo anno che si terrà mercoledì 4 gennaio alle ore 18.00: un bel salto di qualità per un immobile di proprietà pubblica, un bene comune non più simbolo di degrado ma luogo vivo in cui produrre cultura e socialità.
Anche grazie all’Associazione Culturale “Eureka” (di cui fa parte Daniela Orlando, una giovane donna e una brillante musicista proprio di Sant’Antonio), avremo l’opportunità di assistere ad un concerto di musiche classiche e contemporanee, per inaugurare al meglio il nuovo anno.
Questa è la Gioiosa che sosteniamo e che auspichiamo: tanta partecipazione civica, impegno e cooperazione dal basso, sinergìa con le istituzioni democratiche. Ancora più forti e ancora più lungimiranti se inseriti in un contesto di riscoperta del proprio territorio, di recupero dei beni e dei luohi pubblici che ci appartengono come collettività.