“La visita è finita, stai benissimo amico mio. Adesso beviamo una birra”. Ricordo con piacere quell’episodio, perché bere una birra con Enzo Niutta era quasi una lezione, un’opportunità di crescita: dava corpo e sostanza ad ogni discorso con riferimenti che andavano dalla letteratura alla musica lirica, e lo faceva con grande simpatia e disarmante naturalezza. Io lo ascoltavo divertito, cercando di carpire più insegnamenti possibili da ciò che diceva, fortemente colpito dalla sua imponenza fisica e culturale. In quella occasione dissi che pochi giorni prima avevo visto in televisione una commedia teatrale di Eduardo De Filippo. Sapevo che la cosa lo avrebbe entusiasmato. “Devi guardarle con me le sue commedie, così te le spiego!”. Un’altra opportunità da cogliere al volo. Non me lo feci ripetere due volte e, qualche sera dopo, mi presentai puntuale per vedere “Filumena Marturaro” e “Il sindaco del rione Sanità”. Enzo anticipava tutte le battute, le aveva sicuramente ascoltate centinaia di volte, eppure fissava lo schermo con passione sempre accesa ed inevitabilmente contagiosa. Persona eclettica, amante della cultura e della vita: Enzo Niutta era un pilastro della nostra comunità. Ciao Medico.