Bronzi Riace, si a ‘prevenzione anticancro’
(ANSA) – CATANZARO, 3 DIC – Anche i Bronzi di Riace devono fare prevenzione contro il ‘cancro’. Le analisi delle patine che ricoprono la loro superficie hanno infatti localizzato dei residui di cloro marino che minacciano la lega metallica in più punti col rischio di provocare il cosiddetto ‘cancro del bronzo’, fenomeno corrosivo che potrebbe compromettere la conservazione delle opere. I risultati delle indagini, condotte dall’Università del Salento con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, vengono presentati al Museo Archeologico di Reggio nell’ambito di ‘Arte e(‘) scienza’, promossa dall’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr). Lo studio dei Bronzi con la fluorescenza a raggi X ha permesso di mappare e analizzare la composizione di tre diverse patine superficiali: quella azzurrina, formata appunto dai pericolosi residui di cloro, quella rossastra, data dall’ossidazione naturale del rame contenuto nella lega metallica, e una patina nera multistrato, compatta e liscia, fatta di solfuro di rame.
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