Caro Direttore, avevo appena finito di leggere “Caulonia:vecchio presepe” di Francesco Tuccio, uno scritto colmo di poesia e di sentimento, quando subito dopo – scorrendo gli altri articoli del vostro giornale – ho appreso la notizia della sua scomparsa. Non conoscevo Francesco, non so nulla della sua vita, ciononostante l’annuncio mi ha addolorato profondamente perché dietro i suoi scritti, pubblicati di volta in volta da “Ciavula”, ho sempre scorto un animo sensibile, colto, raffinato che si situava nei piani alti dei valori umani: insomma, un grande figlio di questo pianeta. Pertanto, sono convinto anch’io che occorra custodire con cura e tramandare alle generazioni future il messaggio, ovvero i tanti messaggi racchiusi negli scritti di Francesco Tuccio – raccogliendoli in una pubblicazione – affinché la loro lettura consenta a tutti di sollevare la patina di polvere che tende a depositarsi sulla memoria umana e di mantenere vivi il colore e la lucentezza della nostra complessa e multiforme esperienza terrena. Naturalmente, sarei onorato di poter contribuire – anche finanziariamente – alla realizzazione di tale progetto editoriale. Un abbraccio, Pasquale Galea