PCI: “Alitalia lascia Reggio Calabria e Falcomatà tace”
L’assordante, vergognoso e indecente silenzio del sindaco Falcomatà, in merito al serissimo rischio rappresentato dall’abbandono dell’aeroporto di Reggio “Tito Minniti” da parte di Alitalia, costituisce la piena certificazione dell’assoluta inadeguatezza e incapacità politico-amministrativa della giunta comunale reggina e, in primis, del suo vertice.
Questa drammatica vicenda sta, tra le altre cose, mettendo a repentaglio, nel complice silenzio delle Istituzioni, ben 50 posti di lavoro degli operatori di Alitalia: un “omicidio perfetto” che ha dei precisi e ben individuati mandanti ed esecutori.
In tal senso, basti pensare che qualsiasi normale sindaco di una qualunque località avrebbe assunto ogni iniziativa, anche la più clamorosa, per difendere l’aeroporto della sua città dal serio rischio chiusura; una chiusura che, oggi, la vicenda Alitalia, coniugata con il fallimento della Sogas, sta facendo drammaticamente emergere nella sua tragica concretezza.
Lo stato di incertezza è enorme e rischia di colpire centinaia di lavoratori, poichè, accanto ai 50 dipendenti Alitalia, vi sono in ballo gli oltre 100 lavoratori della Sogas nonché tutti i lavoratori dell’indotto aeroportuale.
Davanti a questi numeri terrificanti giunge il nulla assoluto poiché il renziano Falcomatà sta, ancora una volta, “brillando” per totale assenza e completo lassismo.
Comportamenti nei quali è in perfetta compagnia e simbiosi con il fallimentare presidente della regione Oliverio, altro grande assente di questo dossier.
Tenuto conto dei fatti accaduti e dei complici silenzi, Falcomatà e Oliverio si stanno comportando da veri e propri nemici della nostra città.
Il momento è grave e, senza alcun tentennamento, si deve affermare che la sopravvivenza del “Tito Minniti” passa necessariamente dalla indispensabile presenza di Alitalia, come vettore traino dello stesso. Ignorare questo assunto significa non avere compreso nulla della partita in atto, poiché senza Alitalia non ci potrà essere alcun futuro per il nostro aeroporto.
Di fronte al dramma odierno abbiamo appreso che i parlamentari del PD si sono ricordati, soltanto oggi, nel pieno dell’esplosione della crisi, di incontrare il loro governo per discutere del futuro dello scalo reggino; cosa che, evidentemente, non avevano colpevolmente mai fatto.
Insomma, assistiamo alle comiche prodotte dal PD. Si tratta di penose comiche che, però, non solo non fanno ridere nessuno, ma offendono profondamente l’intelligenza dei reggini e dei calabresi.
Per quanto ci riguarda, ribadiamo che la paventata chiusura dell’aeroporto reggino è inaccettabile e insultante poiché rappresenterebbe la definitiva morte civile e l’isolamento della città e dei reggini che, così, sarebbero privati anche di uno degli ultimi diritti in loro possesso, quello, costituzionalmente garantito, alla mobilità.
Insomma, un quadro fosco che necessita una forte ed autonoma reazione dei cittadini per la difesa del “Tito Minniti” e per garantire la presenza di Alitalia.
Questa reazione deve, in primis, puntare l’indice contro la sciatteria ed incapacità della fallimentare giunta Falcomatà, servile nei confronti del padroncino Renzi e, allo stesso tempo, incredibilmente nemica della città.
Reggio Calabria, 2 novembre 2016
Ivan Tripodi (Segretario cittadino PCI Reggio Calabria)
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