RIACE – Il comune calabrese, simbolo di accoglienza e integrazione, varca le Mura Leonine e arriva in Vaticano. Con un invito a firma del consigliere del Sommo Pontefice, l’argentino monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, il sindaco del piccolo centro dell’Alto Jonio reggino, Domenico Lucano, è stato invitato, “su desiderio di Papa Francesco” a partecipare al summit europeo che si terrà il 9 e 10 dicembre prossimo, presso la sede della stessa Accademia, la Casina Pio IV, nella Città del Vaticano.
All’incontro parteciperà, insieme al sindaco calabrese, quello di Madrid, l’ex magistrato spagnolo Manuela Carmena, rinomata per avere fatto innalzare all’ingresso del comune di Madrid, dopo la sua elezione, uno striscione che augura il benvenuto ai rifugiati. Ma non è solo questo, naturalmente. Quello previsto in Vaticano a dicembre è un confronto sulle buone pratiche messe in atto a favore degli immigrati. Un argomento che sta molto a cuore al Papa. “Innalzare altri muri e recinzioni – si legge nella nota di presentazione del summit in programma – non fermerà i milioni di migranti in fuga dalla violenza, dall’esclusione, dalla povertà estrema, dalla fame, dalla sete, dalle malattie, dalla siccità, dalle inondazioni e da altri mali. Solo la cooperazione internazionale per il raggiungimento della giustizia sociale può essere la soluzione. «In conclusione – scrivono dal Vaticano, in attesa dell’incontro con i primi cittadini di Riace e quello spagnolo – urge che i Sindaci, in quanto autorità più vicine alla cittadinanza, mettano a disposizione le loro competenze per accogliere e regolarizzare tutti i migranti e i rifugiati. È necessario che la voce dei Sindaci venga ascoltata per promuovere la costruzione di ponti e non di muri. È necessario che la loro autorità sia al servizio dello sviluppo sostenibile e globale, della giustizia e della pace». Ma purtroppo succede pure che qualche sindaco, come appunto quello di Riace, si trova costretto a indietreggiare su certe buone pratiche che caratterizzano il “modello” di accoglienza vera con tanto di integrazione, seguito a sua volta da molti altri centri calabresi. E mentre il mondo guarda a Riace, il Papa “chiama” la Calabria, dal Servizio centrale per l’immigrazione, tramite una loro “tutor”, parte l’ordine per vietare i bonus per gli immigrati. Domenico Lucano ha messo in moto, da circa cinque anni, un meccanismo semplice ma rivoluzionario per superare le grosse difficoltà dovute ai ritardi nell’assegnazione degli aiuti finanziari del cosiddetto Sprar, Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il quale dovrebbe intervenire tempestivamente in situazioni simili, sovvenzionando gli enti locali con iniziative e servizi volti all’accoglienza dei profughi. Tale meccanismo vuole offrire ai profughi un’accoglienza che non comprenda solamente acqua, cibo e altri beni di prima necessità, ma un progetto di seconda accoglienza, che mira a far integrare totalmente l’individuo nel tessuto sociale, e a porlo non ai margini bensì al centro delle sue potenzialità economiche. Lucano ha istituito una moneta locale, ovvero una sorta di bonus sociale convertibile in euro, attraverso il quale i commercianti di Riace fanno credito agli immigrati. I debiti contratti vengono poi saldati in un arco di due o tre mesi, e nel frattempo si tiene in piedi un esperimento vincente. Ciò, con l’unico scopo di supportare il ritardo dei fondi pubblici e per assicurare ai profughi un potere d’acquisto. Sono così nate delle vere e proprie banconote, del valore di 1, 2, 5, 10, 20 e 50 euro, sui quali il sindaco ha voluto imprimere il volto di Gandhi, ad esempio, oppure di Martin Luther King, di Peppino Impastato, di Che Guevara, di Gianluca Congiusta, Rocco Gatto, Pio La Torre, persone uccise per mano mafiosa, ma anche personaggi che hanno lottato per la pace e le libertà o che, come Charlie Chaplin, ribattezzato Charlot, l’attore campione di umanità. Questa cosa torna a dare fastidio a qualcuno, ed ecco il divieto imposto. Nei prossimi giorni il sindaco di Riace incontrerà il capo dell’immigrazione, il prefetto Mario Marcone, al quale esporrà il problema e se non verrà rivista la decisione di bloccare i bonus per gli immigrati anticiperà la volontà di manifestare in modo eclatante con tutti i migranti accolti nel paese.