Ed eccoci all’epilogo della peggiore e più scontata edizione del Kaulonia Tarantella Festival, da oggi rinominato Kaulonia Tarantella Flop.
Ieri sera il concerto finale di Eugenio Bennato (tanto per essere originali), inizialmente previsto per il 24 agosto e poi rimandato causa maltempo, sembrava una piccola riunione tra amici più che un festival degno di questo nome. Il titolo avrebbe potuto essere: “eravamo quattro amici al bar”.
Mai nella storia del festival Piazza Mese era stata così vuota, come testimoniano le immagini inviateci da lettori increduli.
A 18 anni dalla prima edizione del festival, inizialmente Tarantella Power, è ormai più facile riempire Caulonia superiore di curiosi e appassionati che fare il contrario. Ma infilando una serie di perle una dietro l’altra il Comune di Caulonia è riuscito nell’impossibile: ridimensionare in maniera clamorosa questa straordinaria esperienza musicale.
Prima perla: il Comune non riesce ad ottenere per il secondo anno consecutivo il finanziamento regionale. Successivamente la Regione Calabria cerca di porre rimedio ma ancora oggi è incerto se Caulonia riceverà il finanziamento. Ma di questo ha approfonditamente scritto la Carcarazza, quindi non mi soffermo.
Seconda perla: le date del festival, inizialmente annunciate tra il 27 e il 31 agosto, vengono anticipate e il festival fissato dal 24 al 27 in concomitanza con l’ormai ampiamente annunciato Gioiosa Percussioni Festival, un evento decisamente più piccolo e molto meno costoso di quello di Caulonia ma che richiama comunque un pubblico simile. Razionalità avrebbe voluto che i due eventi non si sovrapponessero, nell’interesse di entrambi. Ma vallo a spiegare all’amministrazione cauloniese…
Terza perla: vengono resi noti gli artisti che si esibiranno nell’edizione 2016. Tutti già ospiti di piazza Mese, alcuni visti e rivisti. Tutti di spessore, senza dubbio, ma tutti riciclati.
Fino all’epilogo disastroso di ieri sera: al millesimo concerto cauloniese di Eugenio Bennato il pubblico ha preferito quello del fratello Edoardo che si esibiva in contemporanea a Gioiosa Ionica, attirando una quantità spropositata di spettatori.
Insomma, non ne hanno fatto una giusta, danneggiando l’immagine del festival di Caulonia a causa di decisioni incomprensibili.
Piazza Mese semideserta è la rappresentazione simbolica di un clamoroso fallimento firmato Comune di Caulonia.