Quando la terra trema e riduce in macerie le nostre certezze
Ciascuno di noi la sera va a dormire sentendosi al sicuro, protetto da alcune imprescindibili certezze: la propria casa (emblema del nucleo familiare), il proprio confortevole letto, i propri affetti.
Elementi, questi, che ci sentiamo quasi in diritto di dare per scontato, semplicemente perché fanno parte della nostra esistenza e pertanto quasi ci identificano, rendendo più dolce il presente e meno incerto il futuro.
Questa notte in Italia la terra ha tremato, radendo al suolo vaste aree e annientando in pochi minuti la vita e le certezze di migliaia di persone.
La terra trema impietosa, incurante delle case o delle scuole, senza fare distinzioni tra adulti e bambini: trema come a volerci ricordare la precarietà che sta alla base della vita stessa, l’arbitrarietà che spesso caratterizza la sorte.
Una parte d’Italia è in ginocchio sulle macerie e tante, troppe persone saranno costrette a cercare sprazzi di speranza e di futuro negli occhi di chi è accanto a loro perché vittima dello stesso destino, o nella solidarietà di un popolo spesso abituato a doversi rialzare.
Questo è il momento dell’istintivo sgomento, dell’impotenza e del silenzio.
Ma è doveroso non fermarsi e garantire progettualità per il recupero delle aree terremotate.
Occorre agire insieme, e in fretta.