FRANCESCO ANILE PORTA “PAGLIACCI” AL NEW YORK CITY OPERA
New York chiama Francesco Anile risponde. Il teatro questa volta é il New York City Opera e l´opera é la più famosa di Ruggero Leoncavallo e anche quella più volte interpretata dal tenore calabrese, che prima di riprendere la stagione al Metropolitan Opera “vestirà la giubba” di Pagliacci, dramma in un prologo e due atti tratto da una storia vera e ambientato in Calabria.
Un´anteprima della stagione lirica 2016/2017 per il teatro della grande mela che richiama a se Francesco Anile nel ruolo di Canio, pagliaccio acrobata del sorriso che si macchia dell´omicio della moglie Nedda (Jessica Rose Cambio) e del suo amante, Silvio (Gustavo Feulien).
Interpretato dai più grandi maestri d´opera, da Enrico Caruso a Luciano Pavarotti, da Giuseppe Di Stefano a Mario Del Monaco da Placido Domingo e José Carreras, per citarne alcuni, Pagliacci é per Anile “una rappresentazione senza tempo, alla quale sono molto legato e che sono felice di interpretare per un pubblico che ha chiesto il mio ritorno a New York prima ancora della ripresa della nuova stagione lirica“.
Ambientata in Calabria, a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, “Pagliacci é un´opera di particolarissimo pregio storico e tocca tematiche quanto mai attuali – continua il tenore, a poche ore dalla partenza per gli Stati Uniti-. Un libretto che traccia una linea di demarcazione tra la finzione e la realtà nel mondo operistico. É ritenuto il primo dramma lirico verista e oggi a 124 anni di distanza dal debutto lo uxoricidio di cui si macchia Canio é stesso “amore malato” che tinge di violenza i nostri giorni“.
Un delitto che si consuma all´uscita di un teatro-tenda, il 5 marzo 1865, quando Ruggero Leoncavallo aveva 8 anni e di cui egli stesso é testimone. Scena che rimane impressa nella memoria dell´ artista tanto che la tradurrà, nella maturità, nell´opera immortale in cui il meccanismo del verismo sovrapposto al “teatro nel teatro” é la chiave di lettura innovativa e vincente. Personaggi reali che diventano commedia dell´arte: il pagliaccio che con le sue candide vesti é l´alter ego del suo nero animo, e poi ancora in scena, pulcinella e arlecchino, quasi a confondere i ruoli e i dialoghi. Contrapposizioni emozionali e figurative per un pubblico che attonito osserva consumarsi il delitto in luoghi chiaramente reali: la fontana del Somaro, la festa della madonna della serra, gli abiti degli zampognari e del popolo incastonano la vicenda nella Montalto Uffugo scena di quel delitto realmente avvenuto e di cui fu giudice il padre dello stesso Leoncavallo.
Questo continuo sovrapporsi tra reale e poetica teatralità illusoria (Tramuta in lazzi / lo spasmo ed il pianto,/ in una smorfia il singhiozzo e il dolor. // Ah! Ridi Pagliaccio/ sul tuo amore infranto / Ridi del duol/ che t’avvelena il cor!) sono i canoni che resero Pagliacci un successo strepitoso fin dal suo esordio al Teatro Dal Verme di Milano il 21 maggio 1892, che vide direttore d´orchestra Arturo Toscanini e che per la sua prima registrazione discografica, per la voce di Enrico Caruso, superó il milione di copie vendute.
Francesco Anile partirá dalla Calabria alla volta del New York City Opera il 15 agosto, per una strana casualità é la data in cui Leoncavallo fissa la vicenda delittuosa, e andrà in scena in quattro repliche settembrine: l’8,10,11,13 settembre.