Editoriale: Appiccare incendi a Caulonia marina non è reato?
Ci risiamo. Un altro incendio, un’altra notte insonne per alcuni cauloniesi, un’altra notte di lavoro per i vigili del fuoco.
E siamo solo all’inizio. L’estate scorsa sono state diverse decine gli incendi in pieno centro urbano a Caulonia marina e l’anno precedente stessa cosa. Per quale ragione quest’anno dovrebbe essere diverso?
I terreni privati abbandonati alle sterpaglie continuano a restare tali, nell’inerzia delle autorità comunali. Della serie: Caulonia non è amministrata, ognuno faccia il cazzo che gli pare.
E’ lecito domandarsi se si tratta sempre delle stesse mani che nottetempo, girovagando per Caulonia marina, decidono di appiccare fuoco a destra e a manca. Sono troppi gli incendi per credere alla casualità. Eppure, nel corso degli ultimi anni, qualcuno è mai stato denunciato? No, nessuno. Probabilmente appiccare incendi a Caulonia marina non è un reato.
Siamo stanchi, i cauloniesi sono stanchi di doversi svegliare per il fumo che gli toglie il respiro mentre cercano di riposare.
La lettrice Angela Marziano ci scrive: “Era quasi nel cortile di casa mia, come al solito i pompieri erano fuori per altri incendi, noi abbiamo rischiato fino al loro arrivo, vorrei sapere se le persone che appiccano il fuoco si rendano conto della gravità della cosa mettendo a rischio persone, bambini e le case”
Pretendiamo che i colpevoli vengano individuati, pretendiamo che il comune punisca chi lascia i propri terreni abbandonati alle sterpaglie e facili prede per i piromani (anche per i responsabili dei terreni ci sono responsabilità civili e penali) e da parte nostra, con i mezzi dell’informazione e l’aiuto dei nostri lettori, continueremo in modo insistente a puntare i riflettori su questa piaga che dura da troppo tempo. E’ il momento di farla finita.