La grande vitalità delle scuole gioiosane

La grande vitalità delle scuole gioiosane

Ancora una volta, con la bellezza e la genuinità che gli appartengono naturalmente, i ragazzi delle scuole gioiosane hanno “illuminato” le strade e le piazze di Gioiosa Jonica.

Con voci e colori di festa, abilmente coordinati da brillanti e coraggiosi insegnanti, i ragazzi della Scuola Elementare “Cerchietto” (mercoledì 1 Giugno) e “Don Minzoni” (giovedì 2 Giugno) hanno suggellato la fine dell’anno scolastico con spettacoli all’aperto di qualità e originalità insieme.

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“Cerchietto” ha riempito Piazza Plebiscito, offrendo un autentico tuffo nella storia del costume italiano degli ultimi decenni: la moda, le canzoni, le abitudini sociali di un paese che è profondamente cambiato dagli anni ’40 ad oggi, mantenendo però intatta quella voglia di godere la vita che in fondo caratterizza da sempre gli italiani.  Protagonisti assoluti i bambini della scuola, abilissimi nel maneggiare e nell’indossare i vestiti di un tempo e nel ricordare le canzoni che appartengono alla storia della nostra Italia. Con una chicca finale, assolutamente da gustare: la canzone “Cara Preside ti scriviamo” che le insegnanti di Cerchietto hanno voluto dedicare al Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosaria Pini.

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“Don Minzoni”, dal canto suo, ha riproposto la parata storica già sperimentata per la prima volta l’anno scorso, ricordando l’investitura a sindaco di Francesco Maria Pellicano e percorrendo le strade del centro storico di Gioiosa Jonica con costumi d’epoca di splendida fattura. In Piazza Vittorio Veneto, poi, il grande spettacolo musicale “Il gobbo di Notre Dame de Paris”: i giovani allievi, coordinati con la consueta veemenza e tenacia dalla Prof.ssa Carmen Logozzo, hanno ballato e cantato per oltre due ore, con una dimostrazione di bravura che merita assolutamente il plauso dell’intera comunità.

La scuola di Gioiosa Jonica, che negli ultimi anni ha trovato nella Preside Pini una guida di sicuro affidamento, ha confermato ancora una volta la vitalità culturale che è in grado di esprimere, soprattutto nell’apertura alla società e nella riappropriazione degli spazi urbani della propria cittadina: una scuola coraggiosa, che ha voglia di innovare e di sperimentare, senza la pigrizia di chi non riesce mai ad andare oltre il proprio “compitino” istituzionale.

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