Intervista alla ragazza aggredita: “Quando uscirà dal carcere mi ucciderà”
Adesuwa Osagiede, nigeriana, in paese è conosciuta da tutti come Gift, Dono in inglese.
Arrivò a Caulonia nel settembre del 2008, pochi giorni dopo essere sbarcata da clandestina in Sicilia. Chiese asilo politico e venne trasferita a Caulonia. Il suo fu il primo gruppo di migranti accolto in paese.
Sono già passati diversi anni da allora e Gift vive ancora a Caulonia. Ma dopo l’aggressione di stamattina ha paura, è terrorizzata, non vuole uscire di casa.
L’ho intervistata a casa sua, a Vasì, e per tutto il tempo ha continuato a ripetere che ha paura e che è troppo giovane per morire. L’aggressore, Mamadou Boubakar, le avrebbe promesso di ucciderla.
Tutto è cominciato questa mattina quando Gift si è recata alla farmacia di Caulonia Marina per comprare le solite medice per il suo problema alla tiroide. Ma non ha fatto in tempo ad entrare nella farmacia.
Cosa è successo?
Stavo parlando al telefono davanti alla farmacia quando questo ragazzo è passato e mi ha detto: “Puttana, andiamo a scopare”. Io ho risposto: “Vattene via, puttana lo dici a tua madre”. Mi ha preso per i capelli, me li ha strappati, poi mi ha stretto i polsi, guarda com’è gonfio quello destro, guarda la ferita al sinistro, e mi ha scaraventato a terra con violenza.
Ma è stata la prima volta che hai avuto problemi con questa persone?
Già a marzo, ero alla fermata ad aspettare l’autobus e lui passò e mi disse la stessa cosa. Io non risposi e finì lì. Ma ora… Cosa ne so se esco per andare a lavorare e lui mi spara o mi taglia la gola? Lui mi ha detto che verrà ad ammazzarmi! Dopo che sono intervenuti i carabinieri mi ha minacciato.
Andiamo con ordine, ti ha gettata a terra e poi è intervenuto Enzo Palumbo per aiutarti. Ma se non fosse intervenuto in tuo soccorso?
Mi avrebbe continuato a picchiare, a strappare i capelli! Alla fine mi avrebbe ammazzato. Un uomo contro una donna, io non potevo difendermi da lui. E’ un musulmano, i musulmani odiano noi cristiani, sai cosa fanno i musulmani di Boko Haram ai cristiani in Nigeria? Sono cattivi. Ho paura. Io posso andare per strada e lui spunta dal niente e mi ammazza. Non voglio morire.
Cerca di tranquillizzarti, è stato arrestato.
Ma magari quando esce tra due o tre mesi viene a cercarmi e mi spara, me l’ha detto. Ho paura, non voglio morire giovane. Non mi sono ancora sposata, non ho figli, non voglio morire lontano da mia madre, dalle mie sorelle e dai miei fratelli. Non voglio morire…
Vorresti dire qualcosa ad Enzo Palumbo, l’uomo intervenuto in tuo soccorso?
E’ venuto a salvarmi, è un brav’uomo, che dio lo benedica! Gli sono grata con tutto il cuore.
E’ stata davvero una brutta esperienza, ora devi cercare di non farti bloccare dalla paura.
Ma mi ucciderà! Mi hanno detto che non sono stata la prima che ha importunato. Uscirà dal carcere e verrà a cercarmi, sono così giovane per morire…
Nonostante le rassicurazioni non c’è stato verso di tranquillizzare Gift. Neanche la sua coinquilina, anche lei nigeriana, Grace, ci è riuscita. Episodi del genere non sono facili da metabolizzare.