“Lei sa”. Lettera aperta a Renzi
Riceviamo da Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, e pubblichiamo:
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei sa che la rete criminale dei trafficanti di esseri umani – che gestisce il trasporto illegale attraverso il Mediterraneo dei migranti in fuga dalla fame e dalla guerra, dall’orrore e dalla morte – esiste e trae ingenti profitti dal suo illecito e scellerato mercato solo perché ai migranti è proibito dai governi europei di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
E quindi: decida il governo italiano di consentire a tutti gli esseri umani in fuga dalla miseria e dall’orrore di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ed innumerevoli vite sarebbero salve, ed ipso facto la mafia degli scafisti sarebbe annientata.
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Non dica che gli accordi in sede di Unione Europea proibiscono all’Italia un atto di umanità peraltro stabilito nella Costituzione della nostra Repubblica; quegli sciagurati accordi che violano superiori e supremi diritti e doveri – il diritto alla vita, il dovere di soccorso – sono già nel comune sentire delle genti e nella coscienza di ogni essere umano null’altro che pactum sceleris, carta straccia e marchio d’infamia.
E non acceda alla barbara idea di impedire di lasciare il suolo africano a migranti innocenti e indifesi – che già hanno attraversato deserti e affrontato pericoli immani e subito vessazioni indicibili – facendoli recludere nei lager libici: non voglia rendersi complice di un crimine effettualmente nazista che cumula altresì le abominevoli eredità del razzismo e del colonialismo.
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E’ in suo potere, è in potere del governo italiano, come di tutti i governi dell’Unione Europea, salvare innumerevoli vite riconoscendo a tutte le persone in pericolo, a tutti i migranti, a tutti gli esseri umani, il diritto di ingresso legale e sicuro in Italia e in Europa viaggiando con mezzi di trasporto legali e sicuri.
Non perseverate nell’errore e nell’orrore di impedire a innumerevoli innocenti di salvare le proprie vite; non perseverate in una criminale politica razzista e disumana che già troppe stragi ha provocato.
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Vi è una sola umanità, in un unico pianeta casa comune dell’umanità intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
La prego di ascoltare e meditare queste parole, di interrogare la sua stessa coscienza e di farsi da essa guidare.
Le rivolgo fraterno un saluto di pace.
Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo