VINCENZO FONDACARO TRA GARIBALDI E IL MARE: IL NUOVO LIBRO DI PUNTILLO PRESENTATO DA ANASSILAOS

VINCENZO FONDACARO TRA GARIBALDI E IL MARE: IL NUOVO LIBRO DI PUNTILLO PRESENTATO DA ANASSILAOS

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. 

“È ammirevole ritrovarsi innanzi a una tavola rotonda con studiosi e ricercatori che hanno fatto e fanno della cultura del e per il nostro territorio una scelta di vita”. È con queste parole di Mirella Marra, direttrice dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, che ieri pomeriggio si è inaugurata la presentazione del libro “VINCENZO FONDACARO TRA GARIBALDI E IL MARE. Le gesta di un sognatore, realizzate per affermare il valore del genio italiano nel mondo” di Tito Puntillo (Disoblio Edizioni), alla quale hanno partecipato, oltre all’Autore, il dott. Stefano Iorfida (Presidente Anassilaos), il mar. cav. Domenico Cambareri (Presidente ANNV Calabria), l’on. Natino Aloi (Deputato della Repubblica) e il dott. Salvatore Bellantone (Editore).

Stefano Iorfida, ha introdotto i lavori, ricordando l’anniversario dello Statuto del Regno d’Italia, in occasione del quale l’Archivio ha allestito una mostra di reperti del tempo, e chiarendo come tale presentazione riguardante alcune pagine della storia della nostra terra doveva necessariamente svolgersi, per affinità disciplinare, all’Archivio, Istituzione che custodisce con dedizione le testimonianze del nostro passato.

Natino Aloi è entrato subito nel merito della questione Risorgimentale affrontata dal libro, tracciando un acquerello dei quattro protagonisti del tempo, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour e Vittorio Emanuele, e mettendo in risalto il fermento politico presente all’epoca nel territorio reggino, tra cui spicca quello di Bagnara Calabra, entro il quale il navigatore Vincenzo Fondacaro formò la sua coscienza e ideò l’eroica impresa di attraversare l’Atlantico a bordo del “Leone di Caprera”.

Dello stesso parere è stato Domenico Cambareri, il quale ha invece paragonato la figura di Vincenzo Fondacaro a quella di altri grandi personaggi della storia della cittadina tirrenica, come per esempio Vincenzo Florio, Antonio De Leo, Vincenzo Morello Rastignac, e ha specificato come l’impresa del Fondacaro, ripercorrendone rapidamente la vita e i viaggi per mare, debba essere intesa come un riscatto dell’episodio di Nissa che, invece, aveva gettato nel discredito la marineria italiana.

Salvatore Bellantone si è rivolto in particolar modo agli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sant’Eufemia d’Aspromonte, presenti appositamente per conoscere più a fondo il periodo Risorgimentale e i fatti avvenuti nella nostra terra, chiarendo come il lavoro di Tito Puntillo – una ricerca durata una vita intera tra gli archivi e le biblioteche italiane – sia cruciale per conoscere la verità di alcune pagine della storia del Meridione d’Italia e sia di una immensa attualità. Così come nel periodo unitario, Vincenzo Fondacaro compì la sue eroiche imprese per rendere orgogliosi tutti gli italiani del tempo, allo stesso modo oggi, in un quadro geopolitico differente e chiamante in causa l’Europa e il ruolo dell’Italia all’interno di essa, occorrono imprese eroiche per decidere il destino degli italiani.

Tito Puntillo, infine, ha raccontato l’evoluzione della sua ricerca e il metodo impiegato per mettere in evidenza le date e le tappe epocali  con le quali si è giunti all’Unità d’Italia, ma ha anche delucidato, per meglio narrare la vita e le imprese di Vincenzo Fondacaro, il contesto sociale e politico del tempo in cui il navigatore bagnarese è vissuto. Nella storia di Vincenzo Fondacaro è possibile ravvisare quelle testimonianze che meglio fanno capire gli avvenimenti che hanno condotto all’Unità d’Italia, il cui senso sta forse nelle parole dello stesso navigatore a proposito del governo appena nato: “la miseria che tanto lo distingue verso il suo popolo, onde ammassare tesori pei suoi complici, i banchieri”.

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