Stignano dice addio a Donatella Sottoriva Niceforo. Il ricordo del nipote Erminio

Stignano dice addio a Donatella Sottoriva Niceforo. Il ricordo del nipote Erminio

Stignano oggi pronuncia il suo addio all’eleganza, alla maestrìa, all’estrosità, all’inventiva, al virtuosismo, alla religiosità, alla saggezza. Senza esagerazione alcuna perché chi ha avuto la fortuna di conoscerla ed apprezzarne le virtù, sa benissimo fossero queste doti, anzi doni, propriamente suoi. Donatella Sottoriva Niceforo, per noi famigliari “zia Donatella”, Stignanese di adozione, si è spenta in una gelida giornata d’inverno. Un quadro, quello raffigurante la stagione invernale, in stretta simbiosi con la stessa viste le sue origini Trentine.

Moglie di Raffaele Niceforo (zio Elio) figlio di Umberto, fratello gemello del nonno Erminio, dunque primo cugino di mio padre, Raul. Ricamatrice, scultrice, pittrice, disegnatrice, Artista a tutto tondo! Una donna distinta, raffinatissima, colta e sofisticata ma nello stesso tempo semplice ed umile dall’inconfondibile timbro di voce con la sua contagiosissima risata.

Zia Donatella ha rappresentato nell’arco di tutta la sua vita una figura che ha sempre incarnato il suo amore incondizionato per l’arte ed il bello. Molti sono i ricordi che mi legano a lei, d’infanzia maggiormente. Ad esempio il primo viaggio a Cremona, dove gli zii abitavano durante le stagioni invernali/primaverili. Nella “città dei violini” mi fece dono di un tenerissimo peluche della Trudi che custodisco ancora gelosamente nella mia camera ad Ardore. E poi le tante volte in cui abbiamo avuto modo di incontrarci a Stignano quando vi faceva ritorno nei mesi estivi fino al periodo della raccolta delle olive.

Zia Donatella nonostante appartenesse ad una altolocata Famiglia trentina, ci lascia oggi in eredità un esempio di umiltà e generosità avendo messo a disposizione in tutto l’arco della propria vita il suo sapere e beneficiando molte famiglie bisognose. Con la sua infaticabile solidarietà, sempre volta a realizzare il bene comune, ci ha dato un esempio prezioso di come dovrebbe essere vissuta l’esistenza per gli altri. Tante le sue passioni: dall’arte del ricamo all’intarsio del legno fino alla pittura, il suo più grande amore, vera e propria poesia visiva.

Con i suoi dipinti dal tocco inconfondibile ha reso facilmente riconoscibile le sue composizioni floreali, nature morte piene di luce e di elegante e raffinata cromìa, volti di personaggi, paesaggi quasi dimenticati, spezzati di quotidianità. Molti di noi nelle nostre case, vere e proprie gallerie d’arte, custodiscono quasi sicuramente almeno una tela regalataci dalla zia Donatella (vanto personalmente di custodirne molte) motivo per cui la sua memoria vivrà per sempre.

Era solita incontrare la gente per strada ed immortalare con una pennellata quell’attimo… Ed oggi voglio esternarle tutta la mia gratitudine per la singolare donna che è stata, per la preziosa figura che ha rivestito nella vita, seppur breve, di mio papà (la definiva “la mamma piccola”). Voglio oggi immaginarla in un cielo immenso ed immortalare con un pennello (seppur figurativamente) il suo ricordo che perdurerà per sempre nel mio cuore e nei cuori di coloro che hanno avuto l’onore di viverla.

Grazie zia, buona rimpatriata lassù.

Tuo aff.mo Erminio Niceforo

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