La Memoria dimenticata – di Cristiano Fantò
Oggi, si torna a parlare di deportazioni e di centri di detenzione per migranti, mentre le libertà individuali e collettive vengono, sempre più frequentemente, minacciate.
Oggi, i muri tornano a essere eretti anziché abbattuti.
Oggi la diversità (di pensiero, di cultura, di provenienza o di condizione) viene demonizzata piuttosto che essere considerata valore imprescindibile.
Oggi, il saluto nazista viene impunemente esibito e ripetuto di fronte alle folle festanti.
Oggi, l’informazione e il potere sono in mano ai soggetti che, impunemente, esibiscono e ripetono il saluto nazista di fronte alle folle festanti. Ogni riferimento a Elon Musk è decisamente voluto.
Oggi, in Italia, quando gli omosessuali vengono picchiati solo per il fatto di essere omosessuali, le istituzioni tacciono.
Oggi, in Italia, si fa la guerra alle ONG mentre soggetti condannati per crimini contro l’umanità vengono liberati e riaccompagnati a casa (vedere caso Osama Najim “Almasri”).
Oggi, i conflitti sanguinosi continuano e imperversare e le ingiustizie ai danni degli innocenti non smettono di essere compiute.
Oggi il Ku Klux Klan, noto movimento a favore del “suprematismo bianco”, ha ricominciato a diffondere volantini contenenti parole sprezzanti contro gli “stranieri”.
Oggi l’ostilità nei confronti dell’altro dilaga, trovando legittimazione in una classe politica che, in diverse parti del mondo, utilizza e lascia utilizzare un linguaggio pervaso di aggressività e attua misure volte a limitare sempre di più i diritti.
Oggi, più che mai, la Memoria rischia di essere… Dimenticata.
Oggi, più che mai, la Memoria non può essere ridotta a mera speculazione retorica cristallizzata nel tempo, ma deve tornare a essere prassi e, quindi, insegnamento.
Oggi, più che mai, risuonano attuali le parole di Antonio Gramsci, secondo il quale l’indifferenza è il peso morto della storia: essa opera potentemente nella storia; passivamente, ma opera.
Oggi, scegliere di rimanere indifferenti non è solo una colpa, ma anche un rischio che non possiamo permetterci di correre.
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