PROGETTO PAESE per Caulonia, Maiolo: “Il ruolo di Ciavula è quello di facilitatore di dialogo e confronto”
Pubblichiamo la risposta del Direttore di Ciavula, Giovanni Maiolo, al lettore Werner Wies.
Caro Werner,
ti ringrazio per la tua interessante lettera, che offre spunti di riflessione e proposte, dimostrando di avere colto il senso di quello che stiamo organizzando, con la partecipazione attiva di diverse persone e forze politiche di Caulonia.
Per questo incontro, organizzato sotto forma di convegno con interventi predefiniti ma con la possibilità anche di avere alcuni interventi dal pubblico, avevamo pensato ad una data antecedente al Natale per permettere alle forze politiche che vorranno cogliere la nostra spinta di organizzare ulteriori incontri (una sorta di fase due) con l’anno nuovo. Ma le circostanze ci hanno costretto a spostare la data dell’incontro, che comunicheremo quanto prima e che ormai sarà dopo l’Epifania.
Citi alcune critiche su facebook, ti confesso di non averle lette ma visto che da dieci anni animiamo il dibattito soprattutto online ho imparato che ci sono due tipi di critiche: quelle costruttive, fatte da chi vuole dare un contributo di idee e che sono tese al miglioramento e quelle distruttive, che spesso sono prevalenti. Queste ultime sono fatte generalmente da persone represse, incapaci di costruire, che trovano sfogo passeggero ai loro problemi inveendo contro qualunque cosa si muova, senza nemmeno avere la capacità intelletuale di comprenderla. Purtroppo queste ultime sono prevalenti ma sono sempre così ridicole che non meritano nemmeno il tempo di essere lette e qualificano solo chi le scrive. Dal canto nostro non ci scalfiscono minimamente, ma se servono a fare stare meglio chi le scrive, pur consapevoli che potrebbero trovare maggiore giovamento con altre attività, ne siamo comunque lieti.
Tornando alle tue proposte è chiaro che nel percorso che immaginiamo la partecipazione dei cittadini sia fondamentale. Il PROGETTO PAESE può essere tale solo se è inclusivo, altrimenti perde di senso.
Ci tengo però a precisare, e la tua lettera me ne offre l’occasione, il ruolo di Ciavula. Noi non siamo un partito politico nè un movimento, noi siamo una testata giornalistica, che rivendica ed esercita il suo ruolo “politico”, inteso come spirito di proposta e come amplificatore di riflessioni collettive. Convocando questa assemblea noi adempiamo al ruolo di “facilitatori” del dialogo e del confronto, nella speranza che quanto emergerà verrà raccolto dalle forze politiche cauloniesi. Poi starà a loro (se vorranno) e ai cittadini che decideranno di attivarsi e di riconoscersi in determinati valori diventare promotori di un percorso, che noi seguiremo con attenzione e al quale daremo spazio e visibilità. Nei territori autogovernati dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (uno dei movimenti politici più interessanti degli ultimi decenni) c’è un cartello che dice chiaramente: “Qui comanda il popolo e il governo obbedisce”. Ma per farlo ci deve essere una cittadinanza attiva, che non si limita a lamentarsi dell’esistente, che partecipa, si informa, discute, decide.
Se ci sarà un seguito al nostro incontro di gennaio ne saremo ben lieti e starà agli attori che ne saranno protagonisti declinarlo in senso partecipativo e coinvolgente, senza ricadere negli scontri personali che trovano terreno fertile quando latitano le proposte progettuali. Gli zapatisti sostenevano che bisognasse avere un punto di vista preciso che loro definivano “dal basso e da sinistra”.
Quando sono andato in Chiapas ad incontrare gli zapatisti, coi visi coperti dai passamontagna ma con gli occhi che vedevano cose lontane nel tempo, mi è sembrato di sentire un rumore. Era una crepa nel sistema di oppresione del capitalismo globale che si apriva in basso a sinistra.
Non mi dispiacerebbe affatto se nella nostra piccola realtà locale si aprisse una piccola crepa in basso a sinistra e da lì germogliasse, con umiltà e curiosità, un PROGETTO PAESE.
Ti saluto con affetto
Giovanni Maiolo