Meglio senza di loro

Meglio senza di loro

Di Francesco Violi

Negli ultimi 30 anni alcuni personaggi hanno rubato la scena politica italiana e non solo, lo hanno fatto pur essendo inadatti al ruolo in cui si sono calati per idee personali e per ideologie politiche impopolari anche se, a loro giudizio si prodigano per aiutate il “popolo”, hanno  idee  populiste insomma. Ma anche la storia italiana, e non solo, è costellata da personaggi dei quali avremmo fatto volentieri a meno. In Italia avremmo fatto  a meno di Mussolini, in Germania avrebbero fatto volentieri a meno di Hitler  che hanno portato atroci sofferenze con le loro guerre che hanno causato  milioni di morti, in Russia avrebbero fatto volentieri a meno di Stalin con le sue repressioni che hanno mandato in sofferenza il suo stesso popolo. Ma veniamo a noi, dopo la parentesi di Tangentopoli, in cui un gruppo di giudici tra cui Antonio Di Pietro hanno scoperto la corruzione di un a intera classe politica attorno a quello che era il partito prevalente di allora: la  Democrazia Cristiana, nel 1994 è sceso in campo un buon imprenditore, Silvio Berlusconi, proprietario di immobili e di alcune reti tv private,  fondando da zero un partito, Forza Italia, con l’intento di sostituire la classe dirigente azzerata perché corrotta, ma piuttosto per reagire ai processi di Mani Pulite . Ma se le sue doti  imprenditoriali non erano discutibili, anche se piuttosto al limite della legalità, in qualità di politico è stato un disastro: si è interessato per anni solo delle sue beghe giudiziarie scagliandosi contro i giudici e  portando in parlamento leggi  “ad personam” per farsi scagionare dalle inchieste sui suoi affari loschi.

Si è interessato poco dei problemi dello Stato e di quelli degli Italiani costretti a sorbire sempre la stessa canzone. Avremmo sicuramente vissuto meglio senza la sua discesa in campo anche se alcuni, anzi molti, visto che lo hanno votato, erano  “affascinati” dalla sua persona! Nel contempo un suo alleato ha fatto il bello e il cattivo tempo fondando la Lega Nord, Umberto Bossi, con l’intento di dividere l’Italia fondando lo stato di “Padania”  sostanzialmente, Lombardia, Piemonte, Veneto Trentino, Friuli Venezia Giulia. In poche parole mentre l’Italia doveva ritagliarsi un ruolo e rafforzare politicamente  l’Unione Europea, lui doveva dividerla. Se non ci fosse stato non avremmo certo  sentito la sua mancanza. Il suo successore, Salvini,  ha fatto e continua a fare anche peggio sono cambiati solo i suoi nemici non più i meridionali ma i migranti sui quali ha costruito il suo successo, con il pretesto della sicurezza,   senza fare una sola cosa degna di nota che potesse migliorare la vita degli Italiani e per il progresso della Nazione. Oggi oramai ci   siamo ormai  stancati delle sue castronerie  e del tentativo di imbrigliare e compromettere l’indipendenza della magistratura  per salvarsi dai processi che lo vedono coinvolto e forse si sono stancati i suoi stessi elettori .

Nel frattempo abbiamo visto la parentesi  Renzi che ha portato alle stelle un partito di sinistra (o forse no) senza però cambiare le sorti degli Italiani. Durante la sua legislatura, incalzato dalle opposizioni,  si è interessato quasi solo  esclusivamente di  legge elettorale:  per almeno due anni  non si è fatto altro e, per la gioia delle destre, è stata partorita una pessima  legge in cui si vota il capo partito che poi si sceglie il  suo gruppo parlamentare tra gli amici e parenti perfettamente sconosciuti agli elettori. La sua caduta politica dopo un improbabile referendum di riforma costituzionale non ha lasciato molti rimpianti. Nel contempo si è inserito un altro attore, anzi un comico, nella scena politica dei primi anni duemila Beppe Grillo che insieme al suo amico Casaleggio ha fondato un movimento con l’intento di mandare a casa (anzi a quel paese) i politici corrotti e avidi dei partiti tradizionali, senza però indicare un modo di sostituirli o avere una idea di sviluppo complessivo e concreto di paese, in tutti i settori, non solo sul sociale su cui si sono lanciati con la proposta di reddito di cittadinanza . Oggi il movimento è in crisi cerca appigli e alleanze con i partiti della sinistra per mantenersi a galla.  Ma  avevamo proprio bisogno di questo movimento ?

Negli ultimi anni è emerso l’ altro partito di estrema destra, Fratelli d’Italia, che con la sua leader Meloni ha rubato la scena a tutti gli altri diventando il primo partito e prendendo il potere contro ogni aspettativa. Lei come oratrice è brava, non ha una idea ben precisa del paese che vuole, ma sicuramente non è l’idea di un paese democratico e liberale. Oggi si cerca di imbrigliare e i sindacati, il sistema giudiziario, l’informazione   libera, non si tollerano le critiche mentre si mettono in campo leggi che servono poco agli Italiani, tanto per fare qualcosa: autonomia differenziata, premierato, hot spot migranti in Albania, incrementi di pena per reati minori, mentre si smonta il reato di abuso di ufficio che riguarda i “colletti bianchi”. Da perfetta erede di Berlusconi, lei ha riciclato nel suo partito  gran parte dei politici che avevano fatto parte (con scarsa gloria) dei governi Berlusconi, mentre gli altri li ha scelti tra i parenti, estremisti si, incapaci pure. Non nascondo che è una sofferenza sentirla parlare mentre racconta molto bene le bugie agli italiani per ammaliarli con i suoi presunti successi  su sanità, sulla scuola, sulla riduzione delle tasse, sulle limitazioni all’azione dei magistrati con la stretta alle intercettazioni, sulla necessità del ritorno al nucleare per salvare l’Italia dalla crisi energetica e industriale. Lei per confondere gli elettori parla di fusione nucleare che è totalmente pulita, ma chiaramente molto al di là da venire a essere sfruttata commercialmente,  almeno per i prossimi dieci anni, quindi l’unica possibilità è quella delle centrali tradizionali che, costi altissimi a parte, sono state vietate da un referendum che oggi si tenta in tutti i modi di aggirare. Poco si fa per armonizzare e rendere pienamente sfruttabili  le fonti rinnovabili, che hanno ormai costi di produzione irrisori, ma essendo intermittenti necessitano di sistemi di accumulo per essere utilizzate quando manca il sole o il vento e  nelle ore notturne. Speriamo che gli Italiani, quelli che vanno ancora a votare, si accorgano delle ipocrisie e della scarsa incisività dell’azione di governo con le sue leggi incostituzionali spesso  destinate a fallire.

Diamo uno sguardo all’estero, con i leader di oggi presenti sulla scena  come  Putin capace di scatenare guerre per ingrandire territorialmente un paese, già enorme, senza curarsi delle conseguenze sulla popolazione da sottomettere, né  sulla sua stessa popolazione costretta a  subire ristrettezze e vittime pur di mandare avanti un’idea balorda e folle  di dominio. L’altro leader è Netanyahu, che in risposta ad un’azione terroristica, pur  efferata e crudele, ha scatenato una guerra su un fazzoletto di terra che sta distruggendo le abitazioni civili e uccidendo in modo atroce intere famiglie  che hanno la sola colpa di non poter sfuggire alle bombe, mentre i feriti non possono essere curati perché sono stati distrutti anche gli ospedali. Ma avevamo proprio bisogno di questi capi di governo?

A proposito di Leader di partito, “ i ponti” si possono costruire per due motivi: per unire due sponde, o anche in senso figurato,  per unire due popoli, due civiltà, oppure per conquistare altri popoli, per opprimere facendoci passare sopra armamenti e bombe: chiedilo a Putin perché ha costruito il ponte di Kerch! Salvini vuole a forza, sostenuto dalla  maggioranza,  costruire il ponte  sullo stretto ma vuole proprio unire le due sponde, o più semplicemente,  vuole con un’opera, che sarebbe l’unica di un certo rilievo (non commentiamo la sua utilità o meno)  in 20 anni di politica mediocre e disfattista, per salvare se stesso e il suo partito conquistando il voto dei siciliani e dei calabresi?  Credo che quando uscirà di scena non sentiremo proprio la sua mancanza!

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