Il teatro Fuorisquadro di Caulonia presenta la  stagione 2024-2025

Il teatro Fuorisquadro di Caulonia presenta la stagione 2024-2025

Sabato 30 novembre 2024 a Caulonia nel teatro Fuorisquadro si apre il sipario con L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello sancendo l’inizio della stagione teatrale 2024-2025. La scelta del testo non è casuale anzi è legata all’attualità. Una riflessione intensa e magistrale sulla drammaticità che vive l’uomo pensando alla morte. E’ una meta a cui tutti siamo destinati quindi convivere cogliendo il senso delle cose che la vita stessa ci riserva è il modo migliore per affrontare l’eterna sorella di francescana memoria. La produzione è del teatro Fuorisquadro. Poi a seguire il 21 Dicembre Non è vero… ma ci credo di Peppino De Filippo una commedia esilerante. Gervasio Savastano potrebbe essere un uomo felice, imprenditore più che benestante, buona posizione sociale, moglie e figlia affettuose, ma ha un difetto o, meglio, un’ossessione: è vittima di una superstizione esagerata che con il tempo è arrivata a ingigantirsi tanto che il suo quotidiano, in particolare quello inerente all’attività lavorativa, è occupato in gran parte nell’osservazione di scongiuri e nel compimento di atti scaramantici per allontanare cose e persone da lui ritenute portatrici di malasorte. La produzione è sempre del teatro Fuorisquadro.

A seguire il 22 Febbraio a Porte chiuse di Paul Sartre. Il dramma, rappresentato in un atto unico diviso in cinque scene, ha avuto larga risonanza nella letteratura, nel teatro e nel cinema europei. Del testo, traboccante di passaggi degni di considerazione, ciò che più ha impressionato e che continua a colpire i lettori e gli spettatori è senza dubbio l’affermazione pronunciata da uno dei tre protagonisti: “L’inferno sono gli altri”. Questa frase ha avuto un successo tale da guadagnarsi a poco a poco un’esistenza indipendente rispetto al resto dell’opera; in altre parole, essa è stata più volte fraintesa quanto al suo significato. Sempre produzione del teatro Fuorisquadro. A seguire ancora il 24 Aprile L’orso di Anton Checov. Fra gli atti unici di Anton Cechov, “L’orso” spicca per brillantezza ed effetto scenico.I personaggi, tratteggiati abilmente da Cechov nella loro complessità psicologia e caratteriale, vengono a trovarsi in situazioni assurde a causa delle proprie convinzioni e di imprescindibili questioni di principio, e, in preda a emozioni forti e contrastanti, passano senza neanche rendersene conto dall’odio all’amore e viceversa. I personaggi: Elena Ivanovna Popova, una vedova inconsolabile che da un anno ormai si è rinchiusa in casa a piangere il marito morto; Luka, un vecchio servitore che inutilmente cerca di distrarre la vedova dal lutto, (Ljuba nell’adattamento di Nino Campisi) e Grigorij Stephanovic Smirnov, ex tenente di artiglieria in congedo e proprietario terriero.La bella Elena Ivanovna Popova ha giurato che dopo la morte del marito non uscirà più da casa, trasformata ormai in una specie monastero, e non vedrà più il mondo. Quando l’ex ufficiale di artiglieria Smirnov va dalla Popova per riscuotere un debito contratto dal marito, il rifiuto di lei a pagare e la volontà di lui ad esigere quanto dovuto scatenano un dialogo concitato, che presto degenera in un duello fra la vedova e l’ex ufficiale. La determinazione della donna a sfidarlo alla pistola fa capitolare il misogino Smirnov che si innamora perdutamente della vedova. Sempre produzione del teatro Fuorisquadro.

A conclusione della stagione il 28 Giugno E fuori nevica. Enzo canta piuttosto male su una nave da crociera ed è pieno di debiti, Stefano è un ex agente di cambio che ha perso il lavoro e sogna di sposare una donna irraggiungibile, Cico vive in un mondo tutto suo, a metà fra ragione ed esuberante follia. Si ritrovano a convivere nella vecchia casa di famiglia e a condividere manie compulsive, fughe nell’immaginazione e tormenti amorosi. Questa buffa storia con un substrato malinconico l’ha pensata per primo Enzo Iacchetti, poi Vincenzo Salemme l’ha scritta e portata a a teatro nel 1994 sotto forma di una commedia intitolata “…E fuori nevica!”. La produzione è sempre del teatro Fuorisquadro.

Francesco D’Aquino

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