Lettera aperta di Ilario Ammendolia a Ninni Riccio: “Si collochino in piazza Bottari i reperti storici di Caulonia”
Caro Ninni
Mi sembra di aver letto nei giorni scorsi che verrà finanziata una nuova campagna di scavi archeologici in Calabria. Il Comune di Caulonia ne sarebbe interessato per molti motivi, tra cui, quello di conoscere il rapporto che lega il nostro paese alla storia dell’antica città greca di Kaulon. E non certo per mettere in discussione le tesi a cui è giunto il professor Paolo Orsi, semmai per confermarla con rigorosi studi, tesi a stabilire il rapporto tra il territorio di Caulonia e gli scavi di Monasterace. Come tu sai il Prota, autore delle più importanti ricerche storiche, sul nostro Comune, ha cercato di dimostrare il nesso che congiunse Kaulon a Castelvetere attraverso i reperti archeologici ritrovati alla Mattenusa di Foca’ e dello stesso parere fu il dottor Ubaldo Franco.
Nel 1925, sempre a Foca’, sono emersi importanti reperti che furono depositati in un magazzino privato e che io da sindaco e tu assessore, avevamo chiesto alla Soprintendenza di poter collocare, protetti da una “piramide” di vetro, in Piazza Bottari. Non fu possibile per il diniego della Sovrintendenza.
Oggi però sarebbe possibile riprendere la campagna di scavi anche perché esiste una lettera ufficiale della “Regia Soprintendenza per il Bruzio e la Lucania” che in data 30 novembre 1925 ordina al Comune di Caulonia “la colmatura dello scavo fatto, curando di mettere al disopra un solido picchetto come segnale.”.
Dubito che tale segnale ci sia ancora ma sicuramente la comunicazione con cui il Comune avrà segnalato l’area conterrà riferimenti precisi sulla zona interessata. Ti allego una fotocopia di detta lettera in modo che tu possa interessare le autorità competenti. Potrebbe sembrare una questione di poco conto ma non lo è affatto. Con l’occasione ti invito a riprendere la nostra idea di collocare i reperti ritrovati nel 1925, in Piazza Bottari per dare una indicazione visiva sulle origini del nostro Paese.
Grazie e un caro saluto.
Ilario Ammendolia