Guerra in Palestina, Aiello: “Genocidio consumato sotto gli occhi del mondo intero”

Guerra in Palestina, Aiello: “Genocidio consumato sotto gli occhi del mondo intero”

Riceviamo e pubblichiamo

di Pasquale Aiello

Da oltre 70 anni, ormai, va avanti una sottomissione barbara e spietata tra soprusi, occupazioni e distruzioni, perpetrata da Israele nei confronti della popolazione palestinese. All’attacco del 7 ottobre 2023 da parte delle milizie del partito di Hamas, del tutto prevedibile poiché è la conseguenza logica di una violenta esasperazione protratta da tempo, è seguita, questa volta, una cruenta risposta, eccessiva e sproporzionata nei confronti di tutto il popolo di Palestina. Da allora, quasi un anno, l’esercito israeliano, affiancato dai coloni ebrei, ha sferrato una dura reazione mettendo in campo sotto gli occhi del mondo intero un  feroce massacro diventato ormai un vero e proprio genocidio.

Come se stesse aspettando il momento e l’occasione giusta per la soluzione finale.  I morti, secondo gli osservatori internazionali, nello sterminio di Gaza, sono moltissimi. Oltre 41mila, la maggior parte donne e soprattutto bambini e più di 95mila i feriti. Le recenti e brutali operazioni offensive anche in Cisgiordania confermano ulteriormente la strategia di cancellazione totale in atto da parte di un governo sionista assassino che man mano assume connotati di nuovo nazismo. Tantissime le mobilitazioni in tutto il mondo in questi mesi e imponente l’appoggio che arriva dalle piazze dove centinaia di organizzazioni civili e politiche protestano contro questo massacro levando alto il grido per un immediato cessate il fuoco.

Ma il protagonista principale, l’imperialismo yankee, avvalendosi di tutti i suoi governi fascisionisti occidentali per primo quello italiano, con la protezione della Nato, per rimanere sullo scacchiere planetario, alimenta per mezzo degli eserciti-scagnozzi, la tendenza alla guerra contro nemici ‘inventati’, partecipando a essa con le celebri ‘missioni di pace’ in tutto il mondo o addirittura scatenando conflitti e ideando colpi di stato, specialmente contro governi indigesti, per mezzo di una becera e fuorviante propaganda informativa curata da pennivendoli attaccati al culo dei propri padroni assoggettati e addomesticati per coprire le vere motivazioni dei signori della guerra che si traducono in saccheggi di risorse e allargamento di zone geopolitiche al servizio del grande sistema capitalimperialistico.

Tante sono le risoluzioni dell’ONU, emanate nel tempo, che intimano a Israele la fine dell’occupazione, il ritiro dell’esercito, la restituzione delle terre occupate bla, bla, bla, ma sentendosi padroncino del medioriente continua il disegno di annientamento del popolo palestinese minacciando tutti accusando il mondo intero di antisemitismo e tenendo fede a quelle dottrine malvagie e perverse che si concentrano nell’ideologia nazisionista. A questo punto, è chiaro a tutti che il primo terrorista e anche il più disumano è il capo del governo di Israele, e allora c’è solo da isolarlo, anche mediante lo spegnimento informatico. Tutti i servizi hanno gli ‘haker’ sul libro paga.

Ma soprattutto, bisogna che i popoli si risveglino dal torpore generale e imbocchino la strada della ragione senza farsi parlare alla pancia dagli speakers dei propri governi.  Bisogna capire che proprio i paesi che vantano civiltà e democrazia nascondono alla fine intenti espansionisti e sono il vero problema per l’umanità intera. Il popolo palestinese insegna la Resistenza, il loro modo di vivere dimostra che resistere è sacrosanto e non esiste ‘merda mediatica’ che possa scalfire questa verità, mettendo in risalto che quella di Israele, al contrario di ciò che si vuole far credere, non è una democrazia. I palestinesi sono un esempio per il mondo intero, anche se annichiliti dall’impero del male e abbandonati. È un esempio la loro compattezza a resistere e opporsi a un’idea criminale di occupazione e sopraffazione.  Altro che “islamizzazione” dei popoli. Nel mondo c’è bisogno qui e ora di un forte e potente NO ALLA GUERRA. 

Photo by Ahmed Abu Hameeda on Unsplash

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