Caulonia ostaggio di un rimpasto eterno

Caulonia ostaggio di un rimpasto eterno

Da almeno due mesi la maggioranza che amministra (o meglio, dovrebbe amministrare) Caulonia discute, in una girandola di incontri (ma mai troppo apertamente o collegialmente), di rimpasto di giunta.

Franco Cagliuso, dopo la rottura col gruppo “Dipende da noi”, consumata fin dal suo insediamento con la loro esclusione dalla giunta municipale, e sfociata nell’allontanamento (altalenante) dalla maggioranza dei due consiglieri Maria Campisi e Vincenzo Frajia, ha ormai in consiglio comunale una maggioranza risicata.

Forse nel tentativo di rafforzare la propria posizione o più semplicemente cedendo alle pressioni del consigliere regionale Salvatore Cirillo, figura ingombrante nella politica cauloniese, il sindaco ha deciso di cambiare la giunta. In seguito alla pubblicazione di diverse indiscrezioni su Ciavula, Cagliuso lo ha anche affermato nell’ulltimo consiglio comunale, rendendo pubblica la sua decisione.

Eppure, nonostante da almeno due mesi la maggioranza sia incartata su questa scelta, il rimpasto non arriva. Segno evidente di una grande difficoltà a mantenere gli equilibri.

Chi paga le conseguenze di tutto questo è Caulonia, perchè la classe dirigente invece di amministrare è impegnata nel walzer delle poltrone. Un sindaco e una giunta attente non avrebbero mai permesso uno schiaffo all’associazionismo locale come quello de “La notte blu”. Un sindaco e una giunta concentrati ad amministrare avrebbero preparato meglio il terreno per l’edizione 2024 del Kaulonia Tarantella Festival. Un sindaco ed una giunta sereni avrebbero fatto meglio di così su molti fronti.

Invece proseguono gli incontri, quasi tutti informali, le telefonate, le pressioni, i giochi di potere che tengono occupati i nostri amministratori quasi a tempo pieno. Gli assessori non sanno se da domani saranno ancora tali, i consiglieri eletti con molti voti e che si sono visti negare un assessorato dopo l’insediamento (nel nome della professionalità della giunta) ora sanno che potrebbe entrare in giunta qualcuno che non è stato eletto, il che raddoppia la loro frustrazione. In questo quadro amministrare passa in secondo piano, e si vede.

All’assemblea convocata dal Comitato Mare Nostrum in merito ai lavori del lungomare il sindaco ha firmato la petizione, di fatto sconfessando l’assessore Caraffa, anche se noi vogliamo leggere tale gesto più come un’apertura e disponibilità alle ragioni dei cittadini. Sembrano ormai una squadra allo sbando, non coordinata, che agisce tramite azioni individuali e in cui nulla viene concordato.

E poi c’è la presenza ingombrante di Salvatore Cirillo, verso il quale sembra sussistere quasi una sorta di sudditanza da parte del sindaco.

Cirillo ha cooptato in Forza Italia buona parte del consiglio comunale, tant’è che del neonato Direttivo forzista fanno parte: Vincenzo Frajia, presidente del consiglio comunale, Lorenzo Commisso, assessore, Maurizio Sorgiovanni, consigliere, Antonella Ierace, assessore. C’è inoltre Giovanni Riccio, ex sindaco e probabilmente futuro assessore della giunta Cagliuso (nelle intenzioni di Cirillo e del sindaco). Cirillo ha stretto la sua morsa sull’amministrazione di Franco Cagliuso. Di quest’ultimo non si capisce se sia consapevole ostaggio o vittima della sindrome di Stoccolma.

Di certo questo stato di “rimpasto permanente” non può durare ancora a lungo, se non si vuole penalizzare Caulonia. L’esito più prevedibile è quello che abbiamo già descritto, con l’uscita dalla giunta del vicesindaco Andrea Lancia e dell’assessore Lorenzo Commisso, che potrebbero comunque restare in maggioranza (tutto da definire) e che verrebbero sostituiti da Agnese Panetta e da Ninni Riccio. In questo modo Cagliuso asseconderebbe le esigenze del deus ex machina Cirillo, eliminerebbe la conflittualità con “Dipende da noi” e punterebbe a riavvicinare anche Frajia e Campisi. Frantumerebbe quel che rimane (ben poco) dell’Officina delle Idee ma potrebbe avere una maggioranza più ampia (seppur probabilmente meno coesa) e potrebbe puntare a terminare il mandato.

Ma qualunque sarà l’esito di questa crisi politico-amministrativa, quel che è importante è che si accelerino i tempi e non si lasci Caulonia nelle mani di un’amministrazione distratta da beghe interne.

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