LURIDI MAFIOSI, ORA AVETE DAVVERO ROTTO LE PALLE
Di solito, quando si registrano ignobili atti intimidatori, quasi subito, d’istinto mi metto al pc per dare forma alla mia rabbia, al mio sdegno e alla mia frustrazione.
Questa volta, ho preferito aspettare un po’. Ho preferito riflettere con calma su quanto accaduto a Federica Roccisano la notte scorsa. Ho preferito ragionare a mente fredda, per evitare che la collera offuscasse la mia ragione. E stamattina sono giunto alla seguente conclusione: ora avete davvero rotto le palle. Ve lo dico sinceramente, senza mezzi termini: voi, omuncoli che giocate con i santini e le fregnacce dei cavalieri spagnoli, voi ominidi senza onore con il pollice pungiutu, avete veramente scassato la minchia.
Gli atti intimidatori che avete messo a segno negli ultimi mesi sono stati talmente tanti da diventare numeri. Questo forse vi rende orgogliosi e fieri. E non serve aggiungere altro per capire quale sia il vostro livello intellettivo. Siete degli stupidi. E dei vigliacchi. Lo siete da sempre. Ma lo siete soprattutto da ieri. Avete colpito Federica. E Federica non si tocca. A Federica la dovete lasciare in pace. Perché è una donna. Perché è una persona onesta e trasparente. Ma soprattutto non vi dovete permettere di toccarla perché Federica è una professionista in gamba, che sta cercando, per come può, di risollevare le sorti di questo territorio che voi, luridi mafiosi di merda, avete messo in ginocchio. Lo avete raso al suolo questo maledetto lembo di terra che ha avuto il torto di darvi i natali. Lo avete desertificato socialmente, politicamente, culturalmente ed economicamente. Foragabbu che brutta gente che siete. Siete un flagello. Il flagello di Dio.
Io non la conosco personalmente a Federica. Ma la seguo e la stimo. Immagino come adesso si possa sentire. E in tutta onestà non saprei nemmeno che parole rivolgerle per farle arrivare la mia solidarietà, quella di Ciavula, quella di Sankara e di Recosol. Le parole se le porta via il vento. Come i comunicati stampa scritti in queste ore in fretta e furia anche da dubbi personaggi. Quelli a poco servono. Servono fatti. Servono azioni concrete, forti, risolutive. La lotta alla ‘ndrangheta non si sta per vincere, come annunciato qualche giorno fa dal Ministro Alfano. Si sta perdendo. Questi episodi ne sono la dimostrazione plastica. E loro, i pungiuti, si sentono i padroni del territorio. E da tali agiranno finché non verranno presi a calci in culo e sbattuti in galera insieme ai loro santini bruciacchiati.