Riqualificazione del lungomare di Caulonia, i dubbi del Comitato Mare Nostrum
In questo fine giugno il nostro paese ha vissuto sorprendenti momenti di vitalità sociale. Manifestazioni culturali e ludiche hanno colorato luoghi e strade con la gioiosa e cordiale compartecipazione dei cittadini. Un apprezzato corso di formazione teatrale, culminato con l’evento “Estremi – i segni del fare”, seguito dal fantasioso “Festival del volo V. Raschella” e la cerimonia per la “bandiera blu” , che, nella domenica 23 giugno, hanno trasformato la metà lungomare (lato Amusa) in luogo di elevata espressione turistica, dove il turismo si intende quale strumento per valorizzare un territorio, ovvero per generare da questo un proprio valore socio-economico. Questo, tuttavia, accresce la nostra contrarietà in merito alla pessima condizione in cui versa l’altra metà del lungomare. Consapevoli di apparire ripetitivi, non possiamo esimerci dal manifestare la nostra inquietudine riguardo ai lavori in atto presso il nostro lungomare. I lavori, oggi sospesi, per consentire la fruibilità della struttura nella “stagione estiva”, sono stati avviati nello scorso mese di marzo. Inutili sono state le richieste di dare avvio al cantiere alla fine dell’estate. Era prevedibile la condizione infausta in cui viene presentata la prima parte di lungomare (120 ml), a causa dei lavori eseguiti ma non completati. Rammentiamo che, fin dalla prima presentazione del progetto al pubblico (ottobre 2023), alcuni cittadini o rappresentati di essi, segnalarono, a relatori e responsabili, la “discutibile” opportunità di alcune scelte progettuali rappresentate. In particolare, vennero evidenziate:
a – La rimozione del riempimento, di massi e sabbia, posto dietro il muro paraonde, sotto il pavimento della “passeggiata”, per tutta la lunghezza del muro, fino al termine del lungomare (lato Roccella), per ricostruirlo con la messa in sito di tessuto-non-tessuto, nel tentativo di evitare cedimenti nella pavimentazione futura;
b – la realizzazione, nella piazzetta “Bronzi”, di un prolungamento della “passeggiata” adiacente al muro paraonde (lato Roccella) per collegarla alla rampa del lato opposto (lato Riace), elevando il tutto al livello dello stesso muro paraonde;
c – La rimozione o demolizione di alcune opere di arredo e servizio, presenti, ancora recuperabili.
Queste ed altre osservazioni, come la tempistica delle attività di cantiere, sono state riprese in seguito, in successive occasioni, da gruppi di cittadini e da parte dell’opposizione nel Consiglio Comunale. Sono ancora leggibili alcuni nostri manifesti sul tema, affissi nel paese. Il parere di questo Comitato, nel merito delle scelte progettuali criticate, si spiega come segue. La totale rimozione del riempimento presente dietro il muro paraonde (circa 5000 mc.), non sembra giustificata da valide analisi tecniche o da puntuale osservazione diretta, tuttavia questo lavoro comporta la spesa di oltre un terzo del costo complessivo dei lavori (1.600.000,00 euro). I cedimenti della pavimentazione nella passeggiata, ad oggi, sono avvenuti esclusivamente nel primo tratto, lungo meno di 190,00 metri lineari. Nei successivi 240,00 ml., questi non si sono mai verificati! E’ evidente, osserviamo, che rifare qualcosa che finora funziona bene, appare come enorme spreco ingiustificato! Anche in considerazione che da più fonti della Pubblica Amministrazione, giungono notizie di possibili prossimi finanziamenti per l’esecuzione di opere di protezione nel mare. E’ facile ragionare che, se fosse possibile ridimensionare questo intervento nella misura esclusivamente “indispensabile”, si otterrebbero economie utili alla realizzazione di ulteriori opere di riqualificazione del lungomare, oggi non presenti in progetto. Per le motivazioni sopradette, di ragione economica, e di doverosa sensibilità democratica a cui l’amministrazione dovrebbe prestarsi, si potrebbe ripensare la prevista rimozione di opere ancora recuperabili e apprezzabili (come il particolare muretto parapetto colorato) e/o altro. Nella “piazzetta Bronzi”, alcuni interventi sono stati già realizzati, ma non ultimati. Prendiamo atto, (grazie anche alle nostre modeste osservazioni?) che il progetto è stato riconsiderato, e che sembrano adottate soluzioni meno impattanti di quelle previste e fortemente criticate. Sono stati evitati sia lo sbarramento visivo, anche se solo per una metà, che quello delle acque meteoriche che, in occasione di forti precipitazioni, scorrono lungo la via Ionio per defluire al mare. Convinti di quanto affermato, continueremo, senza posa, con le richieste mirate al migliore utilizzo dell’unica opportunità che viene offerta a questa comunità, promuovendo ulteriori azioni di coinvolgimento e partecipazione dell’opinione pubblica.
COMITATO MARE NOSTRUM