Cristiano Fantò interviene in merito alla censura nei confronti di Antonio Scurati
“Il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.
Finché quella parola, Antifascismo, non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.”
Ecco un estratto del monologo sul 25 aprile che Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere nel corso della trasmissione “Che sarà” su Raitre, salvo poi veder cancellato il proprio intervento.
Tale atteggiamento di censura è perfettamente in linea con i metodi dispotici e sovranisti del Governo italiano. Tale atteggiamento di censura conferma i concetti e i timori espressi da Scurati nel proprio scritto.
Fortunatamente, il testo è stato letto dalla stessa conduttrice del programma “Che sarà”, nonché da Massimo Gramellini su La7.
Ciò dimostra che per fortuna esistono ancora professionisti seri e spazi liberi in cui poter esprimere le proprie idee. Purtroppo su reti private e non su quello che dovrebbe essere il Servizio Pubblico, oggi ridotto a megafono di una classe politica che mal digerisce il pluralismo. Ad ogni modo, chi si illudeva di censurare l’antifascismo ha finito per renderlo virale.
Oggi, in Italia, Resistere è necessario.
Cristiano Fantò