Operazione “Perseverant”: accolti dal Tribunale del riesame i ricorsi di Rosario Capogreco e Alessandro Caruso
Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, nell’ambito dell’Operazione “Perseverant”, ha accolto i ricorsi di Rosario Capogreco e Alessandro Caruso, entrambi difesi dall’avvocato Antonino Napoli, nei confronti dei quali il GIP del Tribunale di Palmi, dott.ssa Federica Giovinazzo, aveva disposto, per il primo, gli arresti domiciliari e, per il secondo, la custodia cautelare in carcere. Per Rosario Capogreco il Riesame ha annullato la misura cautelare rimettendolo in libertà mentre per Alessandro Caruso la misura è stata attenuata con quella degli arresti domiciliari. Le contestazioni mosse a Capogreco e Caruso traggono origine da una vasta operazione, denominata “Perseverant”, condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, i cui risultati risultano compendiati all’interno dell’ordinanza oggi impugnata che prendeva le mosse dalla denuncia di un genitore che ha dichiarato alla p.g. che la propria figlia aveva iniziato a fare uso di droghe, segnatamente cocaina e marijuana, che assumeva per endovena e dall’arresto in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti, di Recupero Giancarlo, il 20.03.2020, e di Carbone Michele, il 24.04.2020.
Nell’ambito dell’indagine veniva disposta un’attività tecnica di monitoraggio video del casolare di campagna, sito in contrada Sterpone nel Comune di Taurianova (RC), in uso a Recupero Marco, che consentiva il rinvenimento, il 13.07.2020, di un bunker occultato a circa 3 metri sotto terra ed adibito alla coltivazione di marijuana, fornito di sistemi di areazione e ventilazione che costituiva un centro per il deposito e il traffico della droga. Con specifico riferimento ai delitti accertati le indagini hanno permesso di appurare la commissione di una vasta serie di illeciti, aventi ad oggetto il traffico di droga, in cui erano coinvolti molti soggetti, posti in essere principalmente tra i comuni della provincia di Reggio Calabria di Platì, Rosarno e Taurianova, nonché in altre parti del territorio calabrese. Il materiale investigativo alla base dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Palmi è costituito da un’enorme mole di intercettazioni (telefoniche, ambientali), dalle immagini delle videocamere di sorveglianza utilizzate dagli inquirenti, da attività di o.c.p., da accertamenti di varia natura quali quelli sui GPS delle autovetture degli indagati o sulle celle agganciate dai loro cellulari e da controlli di polizia.
Antonino Napoli