Acque torbide e bollette salate: lettera aperta di Cosimo Cavallaro al sindaco di Caulonia
di Cosimo Cavallaro
Gentile signor Sindaco di Caulonia,
le scrivo pubblicamente perché l’argomento che intenderei sottoporre alla sua attenzione è di interesse generale e concerne il bene più prezioso per i cittadini ovvero: l’acqua potabile.
L’occasione di questa lettera scaturisce dal fatto che in questi giorni sono state recapitate le fatture per il pagamento del Servizio Idrico e, neanche a farlo apposta, ci risiamo con le vessazioni. Non so se lei e la sua giunta fossero al corrente ma, alcuni cittadini delle frazioni, per due anni hanno ricevuto bollettini con consumi pari a zero metri cubi. Quest’anno, finalmente, i conteggi sono usciti dal cappello del prestigiatore e, come d’incanto, le cifre da pagare sono lievitate a dismisura con l’aggravante che, a differenza del passato, la rateizzazione è crollata a due sole rate. Ora, consapevoli del fatto che gli importi sono dovuti ai consumi e che, di conseguenza, vanno pagati, mi chiedo: poiché non è colpa del cittadino se il gestore della contabilità non ha verificato i consumi in tempo utile, perché non viene concessa la possibilità di rateizzare gli importi di ben tre anni in almeno quattro trimestri? Perché, considerando le difficoltà finanziarie dei cittadini, già tartassati dall’inflazione galoppante di questo triste periodo storico, non si è neppure mantenuta la rateizzazione degli anni precedenti costringendoli a sprecare il loro tempo e denaro (gli uffici preposti non sono dietro l’angolo di casa), per recarsi a Caulonia Marina a elemosinare una rateizzazione ad personam?
Ma questo non è tutto. Sono certo che non è un segreto il fatto che le condizioni delle condutture idriche del comune di Caulonia, soprattutto in alcune frazioni, sono alquanto precarie e, soprattutto, obsolete. Ma la situazione dell’acquedotto(?) che serve le frazioni che da contrada Gozza si estendono fino a Pezzolo passando per contrada Ficara è, per dirla con un eufemismo, disastrosa. Se non ricordo male, la sua costruzione risale agli anni ’60 quando l’allora Amministrazione Comunale procurò il materiale e i residenti, tirandosi su le maniche, si costruirono il proprio acquedotto, mettendoci la manodopera per posare i tubi e realizzare le strutture in muratura. Ovviamente, considerando le asperità del territorio unitamente alla mancanza di mezzi meccanici, le tubazioni non furono interrate ma appoggiate sul terreno, a cielo aperto, lungo il tragitto più agevole. Da allora vi sono stati interventi ma, come si può vedere dalla foto, i tubi metallici ormai arrugginiti, sfilano ancor oggi, come serpenti lungo quel percorso inventato sessant’anni addietro, esposti alle intemperie e, soprattutto, al sole cocente delle nostre estati sempre più roventi. Il risultato è che l’acqua che sgorga dai rubinetti non è adatta ad uso alimentare in quanto risulta sporcata dalla ruggine, mista a micro-sabbia e, nei mesi estivi (da maggio a ottobre), inutilizzabile per gran parte del giorno poiché raggiunge una temperatura di oltre sessanta gradi centigradi. Alla luce di queste considerazioni, richiedere ad alcuni contribuenti di pagare 2,10 €uro al metro cubo (calcolati sull’ultima bolletta), a fronte di una media di 2,80 €uro al metro cubo (comprensivi di potabilizzazione e spese fognarie) che si pagano mediamente per usufruire di acqua adatta all’uso alimentare, prefigura un divario economico eccessivo che un’Amministrazione Comunale, attenta all’equità delle imposte e dei contributi richiesti ai propri cittadini, dovrebbe esaminare con attenzione e risolvere urgentemente tenendo conto della qualità dei servizi offerti. Considerando i “chiari di luna” del bilancio comunale e il numero di utenze coinvolte, non si chiede di ricostruire l’acquedotto in questione mettendolo a norma, ma che, almeno, si rivedano i costi da attribuire ai contribuenti interessati, proporzionandoli alla reale qualità e potabilità dell’acqua che viene loro fornita. A iniziare dalle bollette appena ricevute!
Ringrazio per la sua cortese attenzione e con l’occasione dell’imminente Natale, auguro buone feste a lei e a tutto il consiglio comunale.