Cosimo Cavallaro: “Avete davvero la faccia come il titanio”
Cosimo Cavallaro
Ho letto con attenzione, e con piacere, l’articolo pubblicato su Ciavula il 12 novembre: <<Un anno di governo: tra promesse infrante e progetti discutibili>>. Uno scritto ben fatto; un’analisi pacata quanto implacabile per svegliare la nostra percezione assonnata o, per meglio dire, per condurci nella realtà dei fatti, nel liquame venefico nel quale il primo governo di destra-destra dalla nascita della Repubblica, ci sta conducendo a passo lesto. Che gli italiani fossero “di bocca buona” lo sapevamo da tempo e il ventennio berlusconiano ha contribuito non poco a creare le premesse, a preparare l’antipasto per degustare il piatto forte, mai visto prima sull’”orbe terracqueo”. In men che non si dica siamo riusciti a ingurgitare, senza vomitare, quell’impasto grumoso di difetti tipicamente italiani: dal familismo al vittimismo, all’arroganza becera, alla propaganda falsa e fuorviante, all’abuso del potere da usare come una clava sui dissidenti, all’infedeltà fiscale considerata un’esigenza tollerabile, al fanatismo di tifoserie da curva nord. In pochi anni siamo riusciti a migrare dal famoso “Franza o Spagna purché se magna” al fatidico “le abbiamo provate tutte, proviamo anche questa”.
Ma non illudiamoci perché, quando pensiamo di aver toccato il fondo dobbiamo ricordarci che possiamo ancora scavare, raschiare, sprofondare in paludi inesplorate. Infatti, a fronte di un’analisi puntuale della realtà ecco il commento di un lettore all’articolo di Ciavula: “20 anni di governo di Sinistra abusivo non eletto dal popolo…nessuna promessa mantenuta, miliardi mangiati a suon di pagnotte Italia ridotta a ferri e catene, Lampedusa sommersa dai migranti con un popolo al collasso che piange e ancora parlate…avete davvero la faccia come il titanio”.
“Gulp!”, direbbe Topolino tra un fumetto e l’altro. Ma io non sono Walt Disney e, sentendomi tirato in causa per la mia militanza di sinistra, vorrei permettermi di contraddire alcune affermazioni tendenziose evitando di cadere nel tranello dell’acrimonia che trabocca dal commento.
- “20 anni di governo di Sinistra abusivo non eletto dal popolo”. Sfatiamo un mito: la Sinistra, quella autentica, non ha mai governato l’Italia. Questo film (regia di Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia), non è mai stato proiettato. Ci sono stati, dagli anni ’90 in poi, alcuni governi di centro-sinistra ma questi non hanno mai avuto maggioranze bulgare per governare, a loro piacimento, il Paese. Tutti si sono avvalsi dell’appoggio di pezzi o frammenti di centro-destra. E non sono stati “abusivi” perché, piaccia o no, ogni Democrazia si nutre di regole nate proprio per impedire gli abusi ovvero a difesa del famoso “popolo” che non ha bisogno, fortunatamente, di eleggersi un “capo” come accadeva nelle tribù primitive. D’altronde la vicenda di Barabba aiuta a capire molto bene quanto possano essere dannose le scelte popolari.
- “…nessuna promessa mantenuta”. Mi dispiace ma non so descrivere a parole una solenne risata. Le promesse non mantenute non appartengono al dibattito politico ma alla demagogia. Solo i gonzi si fanno abbindolare dalla propaganda elettorale la quale offre non promesse ma desideri; “visioni” di come si vorrebbe modellare il futuro della società. Il cittadino, a mio parere, non deve giudicare un governo in funzione dei propositi che si è dato ma deve valutare le motivazioni, le “scuse”, esposte quando gli impegni presi non vengono onorati. Ed in questo l’attuale maggioranza, utilizzando il vittimismo a piene mani, spesso rasenta il ridicolo soprattutto quando identifica, in coloro che l’hanno preceduta, i responsabili di tutti i mali che non riesce a risolvere.
- “miliardi mangiati a suon di pagnotte Italia ridotta a ferri e catene”. Non si può fare il processo in assenza di un criminale. La responsabilità di un crimine è sempre individuale. Sparare nel mucchio serve solo a creare confusione, incertezza, caos, odio inutile. Che siano “tutti uguali” ovvero che non si salva nessuno, lo affermava già il movimento dell’”Uomo Qualunque”. Ma era il 1944 e il Paese era stremato e distrutto dalla guerra. Oggi, fortunatamente, non siamo nelle stesse condizioni; viviamo in una Democrazia che, per quanto imperfetta, rimane la miglior forma di governo delle società evolute permettendo, ad ognuno di noi, di esprimerci liberamente, di propagandare le nostre idee senza filtri eccessivi. Ed è proprio per questo che dobbiamo essere responsabili; che non possiamo lanciare accuse senza avere le prove concrete di un misfatto. Rubare, corrompere e farsi corrompere per arricchirsi a dismisura sulla pelle dei propri concittadini, non è un’azione politica ma un crimine e, come tale, deve essere gestito e isolato dal consesso civile e dal dibattito democratico.
Non so se il titanio è un materiale adatto a modellare un viso. Quello che so è che ogni società deve subire o accettare i volti della classe dirigente che si sceglie o, a seconda dei punti di vista, che si merita. Sia di materiale indistruttibile o biologico la faccia è l’elemento che rappresenta visivamente le nostre pulsioni interiori, le nostre idee nascoste. È questo il motivo per cui schiaffeggiare un rivale, vero o presunto, usando la mano o la penna, dà una soddisfazione impareggiabile al proprio ego. Peccato che la ragione non sta’ sempre dalla parte di chi schiaffeggia.