Ammendolia: “Bisogna ripartire dal progetto Caulonia, no alle lotte personali”
Il momento che stiamo vivendo a livello planetario ci porta a riflettere sui grandi temi di carattere internazionale e nazionale e ad augurarci che la Ragione trionfi sui primordiali istinti di guerra. Tuttavia neanche ciò che succede nella nostra piccola comunità ci è estraneo.
Sono esule volontario della vita amministrativa del paese che comunque resta sempre “mio.” … per tante ragioni tra cui il sentimento.
Per il resto alla amministrazione attuale quanto alle due precedente mi sono rivolto raramente e sempre e solo nell’interesse dei cittadini.
Aborro la maldicenze e gli scontri personali, i luoghi comuni, il pensiero unico ed ancora di più quando si parla per sentito dire senza fare uno sforzo per conoscere la verità.
Credo che ci sia un gran bisogno di Politica,
Machiavelli la considerava una scienza e ,in quanto tale, ha le sue regole, ; ma se ci metti dentro la tua “anima” può sprigionare passioni che cambiano il mondo.
È bella se ha un orizzonte e naviga per raggiungerlo affrontando le tempeste malgrado le paure, le fragilità e gli errori dei suoi stessi marinai.
È una brutta politica quella in cui la nave non ha orizzonti e la ciurma si scanna per la conquista della plancia di comando . So di politici cauloniesi dei secoli scorsi che hanno lasciato tracce di buona Politica.
Il mio amico Nicola Garuccio in consiglio comunale parlava in dialetto stretto ma sapeva ciò che diceva . Ha perso la sua battaglia, perché eravamo esigua minoranza, ma ha fatto politica nel senso più vero della parola. Ne vorrei e ne potrei ricordare altri cento come lui ma, per ragioni di spazio, mi è impossibile.
Caulonia è un vecchio paese che mostra tutte le sue rughe ma ha avuto momenti di altissima Politica. È stato un punto di riferimento di elaborazione e di pratica politica guardata con molto rispetto e ben oltre i confini del Comune.
Da questo punto esatto bisogna ripartire se non altro per uscire fuori dalla lotta personale che ha fatto e farà tanto male a Caulonia e agli stessi “protagonisti”.
L’attuale situazione di Caulonia è seria, terribilmente seria, così come lo è in tutta la Calabria.
Ho fatto delle proiezioni, certamente imprecise, da qui a venti anni.
Nel 2022 ci sono stati 12 nati.
Con una tale decrescita nel 2042 a Caulonia vi sarà un solo nato. Forse neanche quello.
Inoltre i morti sono stati molti di più rispetto ai nati. I giovani che hanno lasciato il Paese sono almeno quattro volte di più rispetto a coloro che hanno deciso di restare .
Non ci vuole la zingara per capire che di questo passo, tra 20 anni, avremo (avrete) un paese che conterà meno di 2000 abitanti su tutto il territorio. Gran parte del patrimonio edilizio andrà in rovina. La bilancio comunale non sarà in grado di fornire i servizi ordinari. La collina e la montagna saranno rovinate dai ricorrenti incendi. I giovani lontani. E se non si realizzeranno le barriere soffolte non avremo spiaggia.
Ma soprattutto si porterà a compimento un grave processo già in corso e che porta alla disgregazione e al disfacimento del tessuto sociale, culturale e politico del paese.
Cioè non saremo più un paese.
Queste previsioni nascono dall’analisi oggettive e mi auguro che vengano smentiti dai fatti.
Cosa dobbiamo fare?
Restando lontano delle dinamiche “maggioranza” – “opposizione” direi che non serve individuare una capro espiatorio e bruciarlo . L’abbiamo fatto tante volte, ne abbiamo respirato l’odore, soddisfatto gli istinti primordiali ma, dopo il rogo, la situazione è tornata sempre al punto di partenza.
Non è questa la strada.
Secondo me, occorre liberarsi dal municipalismo e contestualizzare Caulonia all’interno della Questione Meridionale nella sua dimensione europea e Mediterranea.
Per far questo abbiamo un gran bisogno di politica, aggiungo io di bella e buona politica. Ma non basta.
Occorre, ed è di vitale importanza un Progetto paese intorno a cui discutere, confrontarsi e, se necessario, scontrarsi e, per quanto possibile non scendendo mai di livello.
Occorre che ogni mattina, ogni amministratore mettendosi al lavoro sappia cosa deve fare e come coinvolgere gli altri.
L’alternativa è la torre di Babele, la rissa personale e la perdita di decoro di quanti nella rissa si fanno coinvolgere.
È il prevalere dei peggiori.
Noi un ” Progetto Caulonia ” l’abbiamo messo in campo.
A parole?
No! In beni immateriali e in realizzazioni materiali che reggono il confronto con qualsiasi altro paese della Regione o con qualsiasi altro periodo storico.
C’è chi lo nega ed è suo diritto.
Ma siccome è scritto oltre che nelle parole nei fatti, è facile dimostrare che c’è stato ed ha prodotto risultati concreti. Sottolineo a caratteri cubitali :non è il mio progetto ma è il frutto di una riflessione su almeno un secolo della nostra Storia.
Concludo
Chi ha bruciato la propria gioventù per il proprio paese non gode della sua rovina e non gioisce se le poche energie disponibili si consumano in scontri di nessuna utilità.
Credetemi, vorrei restare indifferente a tutto ciò ma vedo e sento, e non ci riesco. L’età mi consente però di rivolgere un invito a tutti coloro che hanno veramente a cuore le sorti di un paese difficile ma che amiamo.
Oltre al “Progetto Caulonia”, certamente imperfetto ed in alcuni punti superato, non esiste altro fulcro su cui far leva.
Oltre il “Progetto” c’è il nulla.
Ecco perché sento su il dovere di tentare di alzare di livello del confronto , per scrivere con cento mani una pagina nuova nella difficile storia del Paese.
Intanto vediamoci venerdì prossimo alle 18 per manifestare tutti insieme per la Pace in un mondo più giusto.
Pace anche in Calabria e nel nostro paese.
Dialogheremo tra di noi. Non ci saranno discorsi ma solo musica tra cui la colonna sonora del film “La vita è bella” cantata da Noa.
Ilario Ammendolia