Naufragio Cutro: Recosol-Sankara Gioiosa: ”Il ministro Piantedosi rivittimizza le vittime”
Un altro corpo è stato recuperato nelle acque di Steccato di Cutro.
Siamo a 67.
67 esseri umani morti a seguito del naufragio di domenica scorsa di un barcone carico di migranti.
Sul litorale di Steccato di Cutro, a poche bracciate dalla riva, sono morti bambini, donne e uomini.
E il ministro dell’Interno Piantedosi dichiara: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettano in pericolo i figli».
Certo. La logica sempre presente del rivittimizzare la vittima. La logica de “alla fine se la sono cercata”.
La logica che ripropone il sapore amaro di qualcosa di già vissuto, quello dell’arroganza del potente, che si può ergere a giudicare la vita altrui, a decidere cosa sia giusto oppure no per l’esistenza di un altro.
Di fronte a tutto questo, di fronte a vite già spezzate, che non avevano altro se non la loro disperazione bisognerebbe solo tacere e provare rispetto per tutto questo dolore.
Perché tutti loro, seppure disperati, hanno avuto il coraggio per provare a raggiungere una nuova speranza.
Proprio per l’amore che avevano per i loro figli. E ora che rimane? Tutine, scarpe, zaini, maglioni, corpi ormai inermi coperti da lenzuola bianche…macerie di vita.
Ma il Ministro non lo sa, o fa finta di non saperlo, come tanti altri bravi cristiani.
Siete fortunati, davvero, a non avere la minima idea di cosa sia la vera disperazione.
Ma noi non siamo come voi.
A noi, sempre e ancora oggi, fa male il cuore.
Sai Gioiosa Ionica
Re.Co.Sol.
Cooperativa Sankara